Attualità - 15 gennaio 2021, 10:32

Coronavirus, il nuovo Dpcm in vigore da domani. Ecco che cosa si può fare e che cosa no

Confermati lo stop tra regioni anche in fascia gialla e il divieto di asporto per i bar dopo le 18. Introdotta la fascia bianca. Ancora chiusi impianti di sci, palestre e piscine. Le nuove restrizioni dureranno un mese

Coronavirus, il nuovo Dpcm in vigore da domani. Ecco che cosa si può fare e che cosa no

Entrerà in vigore domani, sabato 16 gennaio, il nuovo decreto che regola comportamenti e spostamenti da qui al 5 marzo con le nuove restrizioni varate dal governo per contenere la crescita del Coronavirus. L’impianto resta quello della suddivisione del Paese in tre zone (Rossa, arancione e gialla, più una quarta, quella bianca) adottato a ridosso delle festività di Natale. Confermato anche il coprifuoco notturno dalle 22 alle 5.

SPOSTAMENTO TRA REGIONI
Il nuovo documento prevede lo stop agli spostamenti tra Regioni anche in zona gialla: «Fino al 15 febbraio 2021 è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione» si legge del documento.

PICCOLI COMUNI
Come durante le feste natalizie è stata confermata la deroga sugli «spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia».

VISITE A PARENTI E AMICI.
Restano consentite, nell’arco temporale che va dalle 5 alle 22, per una sola volta al giorno, massimo due persone insieme (esclusi dal conteggio gli under 14 e le persone non auto sufficienti che potranno essere sempre presenti). Nel documento si legge che «lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi».

SECONDE CASE
Non si potranno raggiungere le seconde case fuori dai confini della regione almeno fino al prossimo 15 febbraio. Deroghe sono previste per motivi di urgenza, ma lo spostamento deve essere limitato al tempo necessario per risolvere il problema.

ZONA BIANCA.
E’ la principale novità del decreto, prevede lo stop alle limitazioni delle attività quando un territorio ha raggiunto (da almeno due settimane) la soglia dei cinquanta contagi ogni 100 mila abitanti e un Rt (quante persone possono essere contagiate da un singolo soggetto) inferiore all’1. Quello della zona bianca è un obiettivo che al momento appare irraggiungibile per quasi tutte le regioni italiane. Ben dodici, tra cui la Lombardia, sono ancora considerate a “rischio alto” secondo i parametri di monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità, che continueranno a determinare l’eventuale passaggio da una zona ad un’altra, ma con criteri più rigidi.

BAR E RISTORANTI.
Bar e ristoranti restano chiusi nelle regioni rosse e arancioni. Nelle regioni gialle potranno aprire ma solo fino alle 18: il provvedimento conferma il vecchio Dpcm quindi, ma con norme più restrittive per quanto riguarda l'asporto dei bar, che sarà vietato dopo le 18 per evitare gli aperitivi improvvisati in strada. Dopo le 18 è sempre consentita invece la consegna a domicilio. Rimane «consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati».

MUSEI, CINEMA E TEATRI. 
Annunciata la riapertura nelle zone gialle dei musei «dal lunedì al venerdì con esclusione dei giorni festivi». Restano fermi cinema e teatri.

IMPIANTI DI SCI, PALESTRE E PISCINE.
Dovevano aprire il 18 gennaio, ma il via libera è stato rinviato al 15 febbraio, dopo l'approvazione di specifiche linee guida. Per quanto riguarda palestre e piscine la chiusura rimane fino al 5 marzo.

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