Le restrizioni anti-Covid delle festività natalizie hanno portato a un rallentamento dei contagi in tutta Italia ma, per il momento, gli impianti sciistici devono restare chiusi e la data di un'eventuale riapertura resta quella prevista dall'ultimo Dpcm, il 15 Febbraio. Lo ha ribadito il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini.
"Serve che cambi il provvedimento nazionale - ha dichiarato Bonaccini - perchè ci sono i protocolli, ne sono stati stilati anche di nuovi ma, al momento, non potrà riaprire nessun impianto. Se la curva scenderà, spero si possa vedere al più presto qualche novità".
Le Regioni hanno appena messo a punto nuove linee guida per la riapertura tenendo conto delle ultime osservazioni del Comitato tecnico scientifico, messe a punto il 15 Gennaio.
"Ovviamente il testo ha un riferimento puntuale agli scenari introdotti dall'ultimo Dpcm, prevedendo la chiusura degli impianti delle regioni in zona rossa e un'apertura contingentata al 50% per quelle in zona arancione - ha spiegato il vicepresidente della Conferenza Giovanni Toti - Per le seggiovie è possibile la portata massima del 100% della capienza ma con l'obbligo di indossare la mascherina. Se le seggiovie hanno cupole paravento, la portata è ridotta del 50%. Capienza massima dimezzata anche per le cabinovie con obbligo di mascherine. Analogo limite è previsto anche per le funivie sia nella fase di salita che in quella di discesa, anche qui con le mascherine. Abbiamo aggiunto anche un numero massimo per gli skypass vendibili in un giorno. Altre puntualizzazioni riguardano le misure per evitare le aggregazioni di persone e per la gestione dei flussi, da attuare in stretto coordinamento con le regioni confinanti".
Vedremo se le linee guida proposte dalle regione saranno condivise anche dal governo. Di sicuro però, al momento, gli impianti restano chiusi.