Ma cosa accade con le chiusure in Canton Ticino e in Svizzera mentre la Lombardia da domani tornerà in zona arancione (possibilità di movimento solo nel proprio Comune - o da quelli con meno di 5mila abitanti in un raggio di 30 chilometri tranne nei capoluoghi - se non per motivi di necessità, salute e urgenza; bar e ristoranti aperti solo per l'asporto)? Dal 1° marzo nella Confederazione decadono alcune limitazioni ma i ristoranti, senza clienti in sala da dicembre, e i bar restano chiusi anche se la Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio Nazionale ha chiesto la loro riapertura per il 22 marzo, quando scatteranno nuovi allentamenti.
Da domani, lunedì 1° marzo, oltre confine intanto riaprono negozi, musei, sale di lettura nelle biblioteche e gli impianti sportivi e per il tempo libero all'aperto (con un limite massimo di 15 persone), e saranno nuovamente consentiti incontri tra familiari e amici.
La Svizzera, però, guarda già avanti e si dà una prospettiva più ampia: il ministro della sanità Alain Berset, come riportato dal quotidiano Tio.ch, punta infatti a un'estate in cui si possano di nuovo organizzare manifestazioni e grandi eventi, con nuovi allentamenti per permettere la presenza del pubblico anche ad appuntamenti sportivi (campionati compresi) e culturali, pur con limitazioni sul numero dei presenti.
«Anche i grandi eventi estivi dovrebbero avere una prospettiva - scrive Tio riportando le parole di Peter Launer, responsabile della comunicazione di Berset - Il Dipartimento federale dell'interno ne discuterà prossimamente in seno al Consiglio federale». Già a marzo il Governo federale potrebbe prendere una decisione: se ne parlerà probabilmente mercoledì 17, quando si deciderà sulla riapertura anche di ristoranti e bar oltre che di cinema, teatri e impianti sportivi al coperto (con numeri limitati) a partire dal 22.