L'Italia del basket torna alle Olimpiadi dopo 17 anni: l'ultima volta fu Atene 2004. E fu un bellissimo argento, con Charlie Recalcati in panchina e tanti ex varesini in campo.
Fu un momento altissimo, replicato oggi: gli azzurri sono andati a prendersi la qualificazione al Preolimpico di Belgrado contro ogni pronostico, dominando la finale contro i padroni di casa, i maestri della Serbia.
95-102 il punteggio conclusivo alla Aza Nikolic Arena: una sinfonia, un dominio, un miracolo considerando le aspettative della vigilia e l'apparente differenza di livello tra le due squadre. Completamente ribaltata in campo: l'Italia ha surclassato gli avversari dall'inizio alla fine dell'incontro, scappando subito con vantaggi vicini alla doppia cifra diventati un +12 all'intervallo (45-57).
Sembrava già un'impresa così, ma il meglio doveva ancora venire: al ritorno sul parquet Polonara e compagni annichiliscono i plavi, segnando sempre da fuori, difendendo duro e fuggendo fino al +24. Scontata a quel punto una reazione della Serbia, reazione che non è mai davvero riuscita a impensierire la nostra nazionale, nonostante i campioni schierati, da Micic a Teodosic, da Bogdanovic a Petrusev.
Questa vittoria è il capolavoro di Meo Sacchetti, allenatore troppo presto dato per bollito anche da chi doveva difenderlo (il presidente della Fip, Gianni Petrucci) e invece lo ha maldestramente delegittimato: il coach ha schierato un'Italia concentrata, libera ma organizzata, in cui le individualità (oggi magnifici Polonara, sempre più un top player europeo, Mannion, Fontecchio e Tonut) non sono mai andate a discapito del collettivo, evenienza che forse sarebbe invece accaduta con i Gallinari e i Belinelli della situazione.
Ci si rivede a Tokyo, cari azzurri: l'appuntamento sarà dal 24 luglio al 9 agosto.