Un racconto scorrevole, non privo di colpi di scena e che trasmette al lettore un calore familiare, ecco come possiamo definire il romanzo di Angelo Pagetti e Massimiliano Bissaro. Entriamo nel vivo della storia con l'intervista agli autori.
Il racconto è tratto realmente da una storia vera?
"Il nostro romanzo, nonostante il titolo, non è una storia vera anche se parlando con amici e colleghi abbiamo scoperto che ci fu un avvenimento simile in un paese della Lomellina a inizio secolo scorso".
Cosa vi ha fatto decidere di scrivere un racconto a 4 mani?
"Ciò che ci ha spinto a collaborare nella scrittura di un romanzo è stata la nostra amicizia e collaborazione ormai ventennale nell'ambito della musica, questo ha fatto da sfondo allo sviluppo del racconto".
A chi vi siete ispirati per il personaggio di Elia?
"Questo personaggio non è realmente esistito, si può considerare un anziano tipo che ha vissuto il dopoguerra e nel quale molti lettori non più giovani possono riconoscersi, sono invece ispirati a personaggi reali Ignazio Boneschi e Davide Bettoni che sono stati due commilitoni di Massimiliano".
Quale messaggio avete voluto infondere al lettore?
"La morale che abbiamo voluto trasmettere è quella di vivere la vita fino all'ultimo, con coraggio e determinazione senza aver paura di realizzare i propri sogni perchè in fondo abbiamo tutti una 'data di scadenza'."
Cosa bolle in pentola, con quali nuovi progetti stupirete i vostri lettori?
"Per il futuro abbiamo in programma un nuovo romanzo che speriamo di pubblicare per l'inverno 2022 e a breve uscirà una raccolta di nostri racconti a cui speriamo potranno e vorranno unirsi altri amici con i loro scritti".