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Cronaca | 18 dicembre 2021, 20:21

Resta paralizzato dopo infortunio sul lavoro, il capo simula incidente d'auto: nei guai titolare di una ditta di Asti

Indagati anche i colleghi e la stessa vittima, appartenenti ad una ditta di manutenzioni stradali: l'episodio avvenuto nell'ottobre 2018 a Chiavari

Resta paralizzato dopo infortunio sul lavoro, il capo simula incidente d'auto: nei guai titolare di una ditta di Asti

Rimasto paralizzato ha continuato a 'coprire' i colleghi e il suo datore di lavoro che avevano simulato un incidente stradale, con tanto di auto pirata, per nascondere il suo infortunio sul lavoro. Ora la procura di Genova ha indagato il titolare di una ditta di Asti che si occupa di manutenzioni stradali e i suoi dipendenti oltre che la stessa vittima.

I fatti accaduti tre anni fa

I fatti risalgono a ottobre 2018 quando alcuni operai impegnati sulla A12, tra i caselli di Chiavari e Lavagna per la rimozione di alcune barriere, denunciano che un loro collega, che all'epoca aveva 32 anni, era stato investito all'alba da una auto pirata che l'aveva trascinato per alcuni metri. L'operaio era stato ricoverato in ospedale in gravissime condizioni ed era poi rimasto paralizzato.

Gli investigatori della polizia stradale hanno acquisito tutte le telecamere e a quell'ora, poco dopo le cinque del mattino, hanno notato una sola vettura passare su quel tratto. I poliziotti sono riusciti a ricostruire tutto il percorso della macchina rintracciando il proprietario e l'auto a Bologna. Il mezzo, però, era stato acquistato da poco e non presentava alcuna ammaccatura compatibile con un incidente di quella portata.

La svolta grazie ad una telefonata anonima

Nei mesi successivi in una telefonata anonima fatta in procura viene raccontata tutta un'altra storia. L'anonimo ha spiegato di essere amico di uno degli operai e di avere saputo che la vittima non era stata investita ma era caduta dall'inizio del viadotto 'rio Rezza' mentre usava un macchinario che si era ribaltato. I suoi colleghi lo avevano preso, caricato su un furgone, e portato in strada simulando l'incidente.

Gli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Daniela Pischetola, hanno quindi scoperto che nel frattempo il mezzo ribaltato era stato portato ad Asti e ne era stato denunciato il furto. Il mezzo era stato poi ritrovato con alcuni pezzi mancanti, cannibalizzato, secondo gli inquirenti, per nascondere le tracce dell'infortunio. Tra l'altro la polizia aveva trovato tracce di sangue sotto il viadotto e anche sul furgone usato per trasportarlo sul luogo del finto incidente.

Tutti indagati

Il datore di lavoro, gli operai e la stessa vittima hanno sempre sostenuto la tesi dell'incidente stradale a opera di un pirata della strada ma il pubblico ministero, che in questi giorni ha chiuso le indagini, li ha invece indagati a vario titolo per lesioni gravissime, simulazione di reato e favoreggiamento.

Da Lavocediasti.it

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