Con il brano "Sei tu" Fabrizio Moro è ottavo in classifica generale.
Stasera si esibirà su uno dei brano che hanno segnato la storia del Festival, "Uomini soli", con cui i Pooh vinsero l'edizione del 1990.
E' un fiume in piena, parla con grande sincerità di se stessa e con il cuore in mano, senza paura di ammettere le sue fragilità. Parla della sua canzone, il grazie a chi lo ha aiutato ad uscire dai mostri della depressione. "Sono stato soggetto tutta la vita a questo stato d'animo, sono molto chiuso, antisociale, e mi chiudevo spesso in me stesso e avevo pochissimi amici. ma sono stato fortunato perché mi sono riversato nell'arte. Ho trovato nella musica e nel cinema un modo per comunicare le mie paure. L'arte è un buon condotto per uscire dalla depressione. E poi mi ha salvato l'amore, anche in quest'ultimo periodo".
Ancora: "L'amore è l'unica cosa che ci salva quando l'angoscia viene a bussare alle 5 del mattino. Bisogna individuare un sogno e io l'ho trovato nella musica. Non è detto che devi avere successo, ma è importante riconoscere il proprio percorso".
Da quando è diventato papà la sua vita è migliorata molto, "è diventata più fluida, mi incastro di meno. E' tutto più equilibrato. La distanza fra me e l'universo sono i miei figli".
Poi la rabbia rispetto a questo periodo, che lo ha segnato profondamente e lo ha messo in crisi. "Stiamo vivendo un incubo, spero si possa tornare presto alla normalità. Attendo il prossimo decreto".
A salvarlo proprio il ruolo di padre, il sedersi a capo tavola con loro, esserne la guida.