Un matrimonio tormentato, iniziato nel 2012, e che aveva quasi subito preso una brutta piega per gli atteggiamenti vessatori assunti dal marito nei confronti della moglie. Controllo ossessivo, scatti d'ira, il tentativo di isolarla dagli amici e dai familiari. Poi un continuo peggioramento dei rapporti, fino alla decisione, nel giugno scorso, di avviare le pratiche per la separazione.
Da quel momento il comportamento del marito è progressivamente degenerato: pedinamenti sotto casa e nei pressi del luogo di lavoro della donna, messaggi telefonici dal contenuto minaccioso rivolti alla ex e al suo nuovo compagno, atteggiamenti sempre più ossessivi e aggressivi, fatti di ingiurie e gesti di rabbia incontrollata, anche in presenza dei figli minori. Un susseguirsi di episodi che hanno cagionato nella donna un forte stato di ansia e un fondato timore per l'incolumità propria e per quella dei propri cari.
In un'occasione l’uomo era arrivato a gettarle i gioielli in un torrente; un'altra volta le aveva tagliare i vestiti; in un'altra occasione le aveva sottratto cellulare. L’ultimo episodio di violenza, che aveva convinto la donna a sporgere denuncia, vedeva protagonista l’indagato che, dopo aver atteso la ex sotto casa, l'aveva aggrediva, prima rompendo il vetro dell’autovettura in uso alla donna, per poi colpirla con una calcio tale da farle cadere il telefono cellulare che teneva in mano. Alla fine si era anche preso il telefono, incurante della presenza dei figli minorenni che avevano assistito impauriti alla scena dall’interno dell’auto.
L'episodio ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, convincendo la donna a denunciare l'ex marito. Sulla base delle immediate indagini e degli elementi probatori raccolti dalla Squadra Mobile, il pubblico ministero titolare del fascicolo ha chiesto e ottenuto per l'uomo, un 42enne nato nella provincia di Varese, ma da anni residente in quella di Vercelli, l’emissione di un’ordinanza cautelare di arresti domiciliari. Mercoledì pomeriggio gli Uomini della Seconda Sezione Squadra Mobile hanno rintracciato l'indagato in un centro della Provincia di Vercelli e hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo: deve rispondere di atti persecutori aggravati.