Domenica scorsa la stazione di Sartirana Lomellina, a conclusione di articolata attività d’indagine, deferiva in stato libertà, per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di anziani, 4 persone residenti a Napoli, di età compresa tra i 23 e i 59 anni, tutti con precedenti penali.
Questi soggetti, già autori di analoghi reati commessi in altre località del nord Italia, venivano riconosciuti responsabili in particolare di due truffe consumate nella provincia pavese il:
- 11 novembre 2021, in danno di una signora 80enne, residente in Santa Cristina e Bissone (PV) che veniva contattata telefonicamente da una donna al numero fisso dell’abitazione, la quale la informava che il figlio, a causa di un malore alla testa, aveva investito una donna ed era stato portato in caserma e che per liberare il figlio, la vittima avrebbe dovuto pagare la somma di EURO 6.500,00 o quanto sarebbe riuscita a racimolare in casa; dopodiché come nel caso precedente una voce maschile spacciandosi per appartenente alle forze dell’ordine, confermava quanto detto dalla “collega” donna. Così dopo aver messo da parte 560,00 euro e vari monili in oro, la Sig.ra usciva dall’abitazione e consegnava il tutto a un complice che si allontanava poi in macchina.
- 21 dicembre 2021, in danno di una Signora 78enne, residente a Sartirana Lomellina, episodio nel quale una voce femminile contattava la vittima facendole credere che sua figlia avesse cagionato un incidente stradale e che per non finire in galera, dovesse pagare una cifra di 10.000,00 euro o comunque tutto quello che avesse in casa di valore; per rendere più credibile la richiesta la vittima parlava con un “maresciallo dei carabinieri” complice della prima, che confermava la richiesta di denaro e oro che veniva successivamente consegnato dall’anziana signora a un complice presentatosi fuori casa che ritirava circa 1.350,00 euro in contanti e vari monili in oro;
In entrambe gli episodi i truffatori usavano macchine a noleggio di una ditta di noleggio partenopea.
I carabinieri raccoglievano sufficienti elementi per dimostrare a carico dei deferiti lo strutturato vincolo associativo, di carattere non occasionale, finalizzato alla realizzazione di un programma criminale destinato alla commissione di truffe in danno di anziani mediante il noto modus operandi del “falso carabiniere / poliziotto / avvocato”, consistente nel palesare alle vittime episodi tragici, quali incidenti stradali e/o vicende giudiziarie che vedono coinvolti loro parenti, al fine di ricavarne un ingiusto profitto mediante consegna di denaro e/o valori, ritirati presso le abitazioni delle vittime.