Un 68enne vercellese è finito in manette, nei giorni scorsi, con le pesanti accuse di violenza sessuale aggravata su una minore infraquattordicenne. Le violenze, che sarebbero iniziate quando la vittima aveva solo 7 anni, sono proseguite per anni, anche dietro la minaccia di fare del male ai nonni della ragazzina, qualora lei avesse rivelato quando accadeva.
L'indagine, condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli, era iniziata nel mese di gennaio, a seguito della denuncia presentata da una giovane donna, che ha raccontato agli operatori di una serie di presunte violenze sessuali che era stata costretta a subire sin dall’età di 7/8 anni, a opera di un amico di famiglia. Teatro della vicenda un centro valsesiano, dove la vittima era solita trascorrere le vacanze estive con la famiglia: le violenze erano iniziate mediante giochi apparentemente innocenti, in cui l’uomo, trattenendo la minore per le gambe e mettendola a testa in giù, pare approfittasse della situazione per scostare la biancheria, scrutandola nelle parti intime. Secondo quanto ha raccontato la vittima, inoltre, le condotte si sarebbero fatte sempre più spregiudicate fino ad arrivare a rapporti sessuali completi, come si presume sulla base dei gravi indizi raccolti e alle minacce rivolte all'incolumità dei nonni per costringere la vittima a mantenere il segreto.
L’attività di riscontro della Squadra Mobile ha consentito di raccogliere numerosi e univoci indizi di colpevolezza nei confronti dell’uomo e il Gip del Tribunale di Vercelli, su richiesta della Procura della Repubblica, ha adottato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del presunto autore, un 68enne vercellese, con precedenti per reati in materia sessuale e contro la persona.
Immediatamente dopo l’emissione, il provvedimento è poi stato eseguito dagli uomini della Squadra Mobile.
