I resti umani bruciati ritrovati la settimana scorsa a Cerano, sotto le macerie di una palazzina andata in fumo nei giorni precedenti sono di Mario Bandi, il pensionato 87enne che mancava da casa proprio dalla notte in cui un incendio ha distrutto la costruzione. Lo ha stabilito l’autopsia eseguita a Novara. L’esame autoptico, oltre a stabilire al di là di ogni ragionevole dubbio l’identità del cadavere, ha detto qualcosa sulla dinamica della morte.
Il corpo presentava tracce di fumo nei polmoni, quindi il decesso è sopraggiunto dopo lo scoppio del rogo: è esclusa quindi l’ipotesi che bandi sia morto altrove e che qualcuno lo abbia successivamente trasportato dove è stato ritrovato dai Carabinieri e dai Vigili del Fuoco. Il corpo presentava anche alcune fratture provocate con ogni probabilità dall’impatto con parti di muratura e travi crollate a causa dell’incendio.
Resta però ancora senza risposta la domanda cruciale: cosa ci faceva l’anziano, che camminava a fatica, in piena notte in quel magazzino, che pure conosceva bene perché di proprietà dell’impresa di pompe funebri per cui aveva lavorato per tanti anni, e del quale aveva le chiavi? Da spiegare anche l’origine dell’incendio: potrebbe essere stato provocato dall’accensione – forse da parte dello stesso Bandi – di un camino presente all’interno. Le indagini, quindi proseguono: il magistrato non ha ancora rilasciato il nulla osta per la celebrazione dei funerali.