Leo Abruzzo, ogni mattina esce alle cinque per andare a correre prima della scuola e intanto pensa al suo grande malore, la motocicletta. Un'immagine che ci consegna papà Emanuele mentre gli applausi fioccano alla Fabbrica di Pedavena di Busto Arsizio.
Questo piccolo campione di Moto3 - quest'anno migliore nella categoria esordienti - giovedì sera con la famiglia ha voluto ringraziare amici e sponsor per essergli stati vicini e aver contribuito a far splendere il suo sogno. Una festa tutti insieme per ripartire e osare ancora.
Leonardo, classe 2007, seguito scrupolosamente da papà, è un esempio di dedizione allo sport, una testimonianza di come una persona anche con interessi diversi, abbia un filo importante che stringe passioni e impegni da affrontare. La stessa serietà, in tutto ciò che fa.
«Speriamo di far bene - dice, quasi sussurra Leo - do sempre il 110 per cento e mi sono divertito».
Emanuele osserva a sua volta: «Grazie a tutti voi, tutti gli avversari avevano già gareggiato. Il risultato della stagione è stato possibile solo grazie a voi... adesso ci cercano». E adesso a 15 anni si vola di nuovo in Spagna, Malaga, per venti giorni, dopo il primo ritiro all'accademia di Nico Ferreira: «È la prima volta in nove anni che dorme lontano da me». Altre sfide chiamano, lo vuole il team che ha vinto il campionato.
Leonardo diventa grande, lo è già nella sua forza e nella sua umiltà. Mai sopra le righe, un ragazzo che conosce il sacrificio per ciò a cui tiene. E la magia della parola grazie.
Tutti vogliono scattare fotografie con Leo: c'è il sindaco di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli, o ecco il Moto Club Bustese. Lui posa, con il suo sorriso timido e fiero, fa il segno dell'ok con la mano: tutti lo imitano, tutti si sentono campioni con lui.
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