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Cronaca | 05 dicembre 2022, 18:30

Cina: dal re del riciclaggio allo shaboo della criminalità milanese. L’indagine di su Liangbao Cai, nome di battaglia "Matteo"

Cina: dal re del riciclaggio allo shaboo della criminalità milanese. L’indagine di su Liangbao Cai, nome di battaglia "Matteo"

E’ l’indagine su Liangbao Cai, nome di battaglia ‘Matteo’, arrivato in Italia da irregolare all’inizio del 2000 e accusato essere il capo di una gigantesca macchina di riciclaggio e fondi neri, quella più importante registrata negli ultimi anni a Milano sulla criminalità cinese.

Proprio pochi giorni fa, il 24 novembre, il 41enne arrestato un anno fa dalla Guardia di Finanza è stato condannato col rito abbreviato a otto anni di carcere con la confisca di 11 milioni e mezzo. Pene minori per altri cittadini cinesi mentre sono stati assolti notai, funzionari di banca e delle Poste, tutti italiani, accusati di avere aiutato ‘Matteo’ ‘perché il fatto non costituisce reato’.

Secondo i pm, Cai sarebbe stato “l’ideatore delle strategie illecite dell’associazione”, capace di raccogliere il “nero” della comunità cinese a Milano e dargli copertura con fatture false che le sue società emettevano per centinaia di imprenditori italiani che avevano necessità di creare fondi neri.

Dal maggio del 2016 sarebbero stati movimentati 160 milioni, con un flusso di denaro verso la Cina di 129 milioni su 56 conti correnti.

“I notai e i funzionari – spiega all’AGI Corrado Limentani che difendeva due notai assolti – erano accusati di concorso esterno in associazione a delinquere, reato molto difficile da dimostrare. L’accusa era quella di non avere verificato che chi si presentava da loro avesse le carte in regola per costituire delle società”.

L’organizzazione avrebbe avuto come base una bigiotteria nel quartiere cinese e gestito 46 società che avrebbero emesso diecimila fatture false a favore di aziende ‘vere’ con sedi in Lombardia ma anche in regioni del sud.

A Milano non è mai stato contestato il reato di ‘mafia’ cinese, in Italia, è accaduto solo due volte a Roma e Firenze, e le inchieste recenti riguardano per lo più riciclaggio di somme sempre consistenti, spaccio di droga, frodi alimentari, centri massaggi abusivi utilizzati come appoggio per attività illecite, bische clandestine. ‘Storica’ l’operazione ‘Cina Blue’ che porta’ a numerosi arresti di appartenenti a gang cinesi in concorrenza spietata.

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