Se la sentenza della Corte d’Appello di ieri che ha confermato la condanna di un magentino per violenza sessuale consumata ai danni di una minorenne, è stata accolta con favore dal legale della parte offesa Federica Liparoti, non la pensa allo stesso modo l’avvocato Roberto Grittini che tutela i diritti del condannato.
“È una sentenza di pancia; – ha commentato – mi sembra incredibile che si condanni un uomo sulla base di una ricostruzione intrisa di contraddizioni che provengono dalla stessa presunta vittima, smentite in aula dagli stessi testimoni indicati dalla parte offesa. Una denuncia maturata dieci anni dopo i presunti atti sessuali e che si incastona in una faida familiare con soli interessi economici”.
Il legale è convinto dell’innocenza del suo assistito e aggiunge: “Anche la madre della presunta vittima era stata protagonista di denunce per violenza sessuale nei confronti di familiari sfociate in assoluzioni a raffica. Probabilmente si aveva a che fare con giuduci piu attenti. Ieri un’udienza dove nè il procuratore generale nè l’avvocato di parte civile hanno speso più di 10 parole a testa senza smentire anche solo un motivo del ricorso in appello’.
La vicenda non finisce qua, per l’avvocato: “Confidiamo nel ricorso in cassazione dove finalmente parleremo di diritto. Il mio assistito attenderà ai domiciliari e questa è la vera vittoria in questa incredibile vicenda”