È in continua evoluzione la mappa dell’Istituto Superiore di Sanità dedicata ai servizi sui disturbi alimentari: nel 2022 erano 108 le strutture accreditate su tutto il territorio nazionale (101 del SSN e 7 del privato accreditato): 55 centri al Nord (di cui 19 in Emilia-Romagna), 18 al Centro Italia e 35 tra Sud e Isole.
Sono questi i dati rilevati dall’Istituto Superiore di Sanità e presentati il 15 marzo dello scorso anno in occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, che si celebra ormai dal 2012, durante una tavola rotonda dedicata sia agli aspetti epidemiologici, sia alle storie di disagio raccontate nel libro “Affamati d’amore” di Fiorenza Sarzanini.
Il censimento in continua evoluzione consente anche di conoscere informazioni relative all’utenza assistita. Nel 2022 risultavano in carico al 65% dei centri dedicati censiti quasi 9.000 utenti (8.947), prevalentemente di genere femminile 90% (rispetto al 10% di maschi). Il 58% degli utenti aveva fra i 13 e i 25 anni, il 7% meno di 12 anni.
Ma cosa si intende per Disturbo dell’Alimentazione e della Nutrizione? Si tratta di un insieme molto vario di disturbi di tipo psichiatrico legati al comportamento non fisiologico rispetto al cibo, alla nutrizione. Ad esempio, la dipendenza da cibo è una dipendenza comportamentale caratterizzata dal consumo compulsivo di cibi, in particolare quelli ricchi di grassi e zuccheri, che vanno ad attivare il sistema di gratificazione. Altri disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, probabilmente più noti, quali anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating), bigoressia (o vigoressia) e ortoressia, sono un problema di sanità pubblica di crescente importanza per la loro diffusione, per l’esordio sempre più precoce (il 30% della popolazione ammalata ha un’età inferiore ai 14 anni) e per l’eziologia multifattoriale complessa. Inoltre, si registra una maggiore e crescente diffusione nella popolazione maschile (nella fascia tra i 12 e 17 anni comprende il 10%).
L'esperienza maturata dai professionisti del settore evidenzia l’importanza di prevedere per queste condizioni un intervento precoce, strutturato e multidisciplinare perché, se non trattate adeguatamente, sono condizioni che tendono a presentare un andamento subcontinuo o addirittura cronico, aumentando il rischio di danni permanenti a carico di tutti gli organi e apparati dell’organismo che, nei casi più gravi, possono anche portare alla morte. Rispetto alle diagnosi, più frequentemente viene diagnostica l’anoressia nervosa, che è rappresentata nel 36,2% dei casi, la bulimia nervosa nel 17,9% e il disturbo di binge eating nel 12,4%. Inoltre, sono 1.099 i professionisti che lavorano nei centri, tutti formati e aggiornati: soprattutto psicologi (21%), psichiatri o neuropsichiatri infantili (17%), infermieri (14%) e dietisti (11%).
L’evento del 15 marzo è ormai anche l’occasione annuale per fare il punto sugli aggiornamenti epidemiologici dopo gli anni di emergenza sanitaria causata dal Covid. “Durante la pandemia – riferiva nel 2022 Laura Dalla Ragione, Responsabile Rete Disturbi Comportamento Alimentare di Usl 1 dell’Umbria – le persone che soffrivano di un disturbo alimentare si sono aggravate. Magari hanno impiegato mesi per trovare il coraggio di chiedere aiuto o hanno aspettato mesi per un ricovero, aumentando il rischio di cronicizzazione o ricaduta nel disturbo”.
I dati più recenti, infatti, confermano un aumento della patologia di quasi il 40% rispetto al 2019: nel primo semestre 2020 sono stati rilevati nei diversi flussi informativi 230.458 nuovi casi rispetto ai 163.547 casi del primo semestre 2019. Il carico assistenziale globale dei nuovi casi e casi in trattamento è stato rilevato nel 2020 nel numero totale e preoccupante di 2.398.749 pazienti, un dato che è anche sottostimato, poiché esiste una grande quota di pazienti che non arriva alle cure.
In conclusione, la giornata del Fiocchetto Lilla rappresenta, oltre che un’occasione di discussione dal punto di vista epidemiologico, anche una importante occasione di conoscenza: scegliendo le parole di Fiorenza Sarzanini: “di questi temi bisogna parlarne, devono diventare un’istanza di salute – questo è il primo passo perché si possa creare una rete sanitaria e sociale, per i ragazzi e per le loro famiglie, che non lasci solo nessuno e che possa accogliere un percorso di rinascita”.
Tutti i centri censiti sono disponibili in tempo reale al link https://piattaformadisturbialimentari.iss.it/
Dott.ssa Manuela Cimorelli, Dietista
manuelacimorelli@gmail.com