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Attualità | 24 marzo 2023, 17:55

VIDEO. Casa Frizzi, il sogno diventa realtà anche grazie a Busto. La moglie Carlotta: «Fabrizio sarebbe orgoglioso»

Inaugurato questa mattina l'edificio a Milano che permetterà alle famiglie di stare vicino ai bambini malati e che era un sogno del presentatore. L'architetto bustocco Sara Ugazio: «È organizzata come se fosse la casa di tutti noi. Ed è il risultato del volontari di una comunità intera, di fedeli, volontari, donatori»

VIDEO. Casa Frizzi, il sogno diventa realtà anche grazie a Busto. La moglie Carlotta: «Fabrizio sarebbe orgoglioso»

«Fabrizio sarebbe orgoglioso». Casa Frizzi inizia ufficialmente il suo percorso a Milano, con l'impegno dell'Unitalsi, e la moglie del presentatore, Carlotta Mantovan, non nasconde l'emozione. Tutti sentono l'energia di quest'uomo che ha dato il suo volto e il suo cuore all'associazione: a lui è dedicata ora la casa che ospiterà le famiglie dei bimbi malati. Un luogo accogliente, studiato nei minimi particolari grazie all'architetto bustocco Sara Ugazio - progettista e direttore dei lavori - ed altri tecnici del nostro territorio: «È organizzata come se fosse la casa di tutti noi».

Ciascuno e il suo metro quadro

È schiva, Sara, ma le brillano gli occhi quando guida tra i locali realizzati; oltre che architetto è volontaria, quindi accanto alle competenze ha messo il cuore, e rimarca subito che questo è il frutto dell'impegno di tutti. Che rivoluzione buona, rispetto allo stabile quando iniziarono i lavori: «Ora la casa Fabrizio Frizzi è realizzata, Siamo felicissimi. Soprattutto come volontari e anche come tecnici che hanno contribuito con la propria professionalità. il risultato del lavoro di una comunità intera, di fedeli, volontari, donatori».

Ciascuno si è occupato del suo «metro quadro», per affidarsi alla calzante immagine utilizzata oggi dall'arcivescovo Mario Delpini, accanto al sindaco Giuseppe Sala, il presidente della Bcc di Milano Giuseppe Main. «Perché ognuno di noi in quel metro quadro che ci è stato assegnato «può seminare quel bene che produrrà frutto. Fare del bene non è un episodio provvisorio, ma una seminagione di speranza». 

Monsignor Dario Edoardo Viganò ha letto un messaggio di Papa Francesco. «So che questa casa che oggi si apre sorge accanto al Santuario della Madonna delle Grazie, un piccolo santuario caro ai milanesi che a Maria si rivolgono invocando doni del cielo e il balsamo per curare le ferite della vita e della società - ha detto il Pontefice - Maria sia sostegno per tutti i genitori che alloggeranno in Casa Frizzi e sia volto di tenerezza e consolazione. Invoco la benedizione del Signore e la consolazione di Maria su tutti voi e sulle famiglie che troveranno accoglienza nella casa che oggi inaugurate. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me».

Fabrizio e quel desiderio

Dietro la nascita di questa casa c'è la determinazione di Vittore De Carli, già presidente lombardo Unitalsi, ruolo oggi coperto da Luciano Pivetti.

Il giornalista e scrittore ha sottolineato, ripercorrendo l'amicizia con Frizzi: «Oggi è una giornata di grande festa. La presenza di Carlotta, innanzitutto: mi fa sentire ancora più vicino l’uomo, l’amico Fabrizio Frizzi, che è stato con me il promotore di questa casa. Mi piace ricordare, oltre agli incontri che ho avuto con lui di persona a Roma, con la presenza dell’indimenticabile Elena Balestri, a Lourdes, durante i pellegrinaggi nazionali, quanto lui mi ha scritto nell’ultima settimana di settembre del 2015... Anche Fabrizio era a Lourdes. Una sera era andato a pregare alla Grotta. E fra le tante persone, aveva ricordato innanzi alla Vergine in modo particolare anche quel suo amico del Nord, lo “svizzero”, come lui mi chiamava. Nell’sms che ho riletto preparando questo saluto, custodito in un vecchio cellulare, ci sono queste parole: “Vittore questa sera ho pregato per te davanti alla Madonna. Lei come noi ti vuole tanto bene. Forza amico mio. Ci vedremo presto”».

E poi dopo la prima quindicina di ottobre del 2015: “Ho saputo da Massimiliano che stai meglio … Ho un sogno: mi piacerebbe tanto che a Milano si realizzasse una casa per accogliere i genitori dei bambini malati di tumore”. Già ce n’erano a Roma e Genova. A Milano, no».

Il sogno è stato realizzato, metro quadro quadro. 

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