“Sono arrivato in Lombardia a 18 anni dal Pollino portando con me la passione per le api – racconta – è iniziato tutto come un gioco. Sono partito con 4 arnie e oggi abbiamo 250 alveari, la maggior parte nel Parco del Ticino”. Alessandro vive in mezzo alle api a 360 gradi, dalla produzione del miele, polline, pappa reale e allevamento delle regine. “Le api sono dei fortissimi indicatori dello stato di salute dell’habitat in cui sono inserite – spiega la Presidente del Parco del Ticino Cristina Chiappa – Questo del Geraci è un habitat ideale, ciò vuol dire che gli interventi fatti in passato sono risultati favorevoli. Sempre in questa zona abbiamo le mucche varzesi che contribuiscono alla biodiversità”. Da 4 ani ci sono le api nel Parco del Ticino e Alessandro si è accorto che il loro benessere aumentava.
Nel corso degli anni sono stati effettuati alcuni interventi per favorire un ambiente la cui posizione era già gradevole, considerata la vicinanza al fiume. Si è lavorato per riportare al pascolo gli animali, come le vacche varzesi che si possono ammirare al Geraci. E andando a creare ambienti diversificati. Riaprendo una lanca e realizzando un’area umida, oltre a favorire il ritorno di una superficie a prato arido. Gli ambienti diversificati hanno potenziato la biodiversità già presente in questa area. Alessandro mostra le arnie. Siamo stati anche fortunati scoprendo l’ape regina. Mentre quest’ultima può avere una vita di 5 anni, le api non vivono più di una quarantina di giorni.
La loro importanza per la vita è fondamentale e Alessandro la sottolinea: “Se non ci sono più api non ci sono più fiori, se non ci sono più fiori non c’è più frutta, se non c’è più frutta non c’è più vita. Purtroppo se le api dovessero scomparire gli anni di vita si accorcerebbero sempre più”.