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Economia | 23 novembre 2023, 10:17

La Via della Seta, tra meraviglia naturalistica e colonna portante della politica cinese

Leggendario corridoio commerciale, che ha unito per secoli culture diverse, la Via della Seta è per molti sinonimo di avventura e viaggi incredibili.

La Via della Seta, tra meraviglia naturalistica e colonna portante della politica cinese

Leggendario corridoio commerciale, che ha unito per secoli culture diverse, la Via della Seta è per molti sinonimo di avventura e viaggi incredibili. Ma con il passare del tempo ha assunto anche una seconda connotazione: un ambizioso progetto di connettività e sviluppo economico.

La Nuova Via della Seta è infatti il piano di sviluppo promosso dalla Cina, che prevede la costruzione di infrastrutture e un lavoro attivo per il rafforzamento dei legami commerciali (e non solo) tra Asia, Europa e Africa. L'antica arteria del commercio si sta quindi rinnovando sotto l'egida del Presidente cinese Xi Jinping, ritrovando il suo ruolo strategico nel grande scacchiere della geopolitica globale.

Il piano della Cina, tra connessioni terrestri e digitali

La Nuova Via della Seta, nota anche come Belt and Road Initiative (BRI), è stata annunciata per la prima volta nel 2013 da Xi Jinping e ha l’obiettivo di creare una rete di collegamenti tra i tre continenti coinvolti, sfruttando tanto le rotte di mare che i collegamenti terrestri. Ripercorrendo effettivamente le strade che hanno portato in Cina Marco Polo e tutti gli altri commercianti che si sono dedicati al commercio intercontinentale dal 13° secolo in poi.

Per la precisione, la Nuova Via della Seta si basa sull’utilizzo di due infrastrutture fondamentali: la Cintura Economica della Via della Seta e la Via della Seta Marittima. La prima è di fatto l’evoluzione del percorso terrestre originario e si snoda tra Asia centrale, Medio Oriente ed Europa, attraversava montagne, deserti e città fiorenti in un percorso che ancora oggi attira migliaia di turisti incuriositi dall’antica Via della Seta e alla ricerca di itinerari di viaggio fuori dall’ordinario. La Via della Seta Marittima invece risale al 21° secolo ed è un intreccio di rotte marine e porti dislocati lungo le coste asiatiche, africane ed europee.

Ma non è tutto. Oltre alla costruzione fisica, la Cina sta investendo in una rete digitale. Una sorta di Via della Seta 2.0, che intende collegare il mondo attraverso fibra ottica e tecnologia 5G. Un aspetto del progetto che ha sollevato non poche preoccupazioni tra gli esponenti politici italiani ed europei. Complice l'influenza politica ed economica che la Cina potrebbe esercitare grazie a questi nuovi legami.

Italia: un passo indietro, ma non troppo

In questo scacchiere globale, l'Italia ha giocato una mossa inaspettata. È stato il primo e unico membro del G7 ad aderire all'iniziativa cinese, nel 2019 ma ha recentemente deciso di fare un passo indietro, pur mantenendo aperte le porte al dialogo e alla cooperazione con la Cina.

Una decisione che riflette le nuove dinamiche geopolitiche e la cautela nell'approfondire relazioni che potrebbero rivelarsi troppo vincolanti. In seguito al G20 di Nuova Delhi, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato “Con il premier cinese si è parlato di Via della Seta, ma non soltanto […] Noi abbiamo un rapporto bilaterale con quel Paese. Nazioni che non hanno fatto parte della Via della Seta hanno stretto accordi più vantaggiosi dei nostri”.

Al di là delle polemiche e delle strategie politiche, la Via della Seta rimane un simbolo potente di connessione tra popoli e culture. E nella sua nuova veste mira a tessere una rete di relazioni economiche, culturali e digitali, che potrebbe ridisegnare il panorama mondiale nei prossimi decenni.

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