La Elachem Vigevano 1955 arriva al PalaShark di Trapani nelle migliori condizioni possibili: è all’ottavo posto per il terzo turno consecutivo, ha battuto in maniera netta una delle favorite per la promozione (Cantù) toccando il massimo di punti stagionale (99) e, per la prima volta, ha avuto entrambi gli americani in spolvero nella stessa serata (56 punti e 69 di valutazione per la coppia Smith-Wideman). Per la precisione, chiuderebbe il girone d’andata salva, ossia all’ottavo posto valevole per i play-off. Meglio di così, non avrebbe potuto fare, tuttavia, dall’altra parte troverà la squadra a oggi più forte dell’intera A2.
Gli Shark sono per distacco il miglior attacco della categoria (93.5, Cantù seconda con 89.7), la seconda difesa del girone verde (80), prediligono il tiro da fuori (terzi con 30 tentativi) con una resa ottima (38%), sono secondi per assist (20.6), perdono meno di tutti (10.4); come se non bastasse sono in una striscia aperta di sei vittorie in fila con un divario medio di 22 punti inferto agli avversari. Ma hanno anche dei difetti? Certo! Hanno perso la sola partita stagionale in casa (78-95) con Cantù, quindi, per la nota inaffidabile proprietà transitiva…Niente, come non detto. Fine.
Rispetto all’andata hanno inserito Horton (1994), centro di 203cm ex Lokomotiv Kuban, dalla enorme attitudine difensiva (1° per distacco nelle stoppate con 1.7), capace di pressare forte gli esterni uscendo anche in punta, che raccoglie 3 rimbalzi offensivi a serata (3°) ed è il miglior tiratore in area con il suo 70% nei 12.6 punti di media. Il secondo per resa da due punti (66%) è J.D. Notae (1998), secondo marcatore del girone (21), ma con ben altra selezione dei tiri rispetto a C.J. Kelly di Casale e anche terzo nei recuperi (1.6) a testimoniare il suo valore su entrambi i lati del campo. A oggi, sono senza dubbio la miglior coppia di stranieri dell’A2 (campionato col quale c’entrano ben poco).
Con l’aggiunta del secondo americano e il recupero di Capitan Mollura, la rotazione è diventata di dieci effettivi con Renzi minor utilizzato (8.4’), e una concreta spaccatura nella distribuzione minuti tra i titolari, tutti sopra i 20’ di media, e le riserve. Il play Imbrò (1994), porta ordine, ottime letture (4.2 assist) e mano educata (13pt con il 43% da tre). Gli esterni, oltre al già citato Notae, sono completati dall’ala piccola è Marini (1993), quinto giocatore a girare in doppia cifra (10.2) grazie alla sua marcia in più nelle penetrazioni. I cambi sono Rodriguez (1994), play italodominicano navigato della categoria e Mian (1992) che può far valere, oltre alle doti balistiche (47% da fuori), anche la sua fisicità importante.
Sotto canestro, insieme a Horton, c’è un altro enorme lusso che risponde al nome di Mobio (1998), elemento che ambisce alla terza promozione in A consecutiva e che ha inserito anche un affidabile tiro dalla media (64% da due). Le rotazioni dei lunghi sono completate dal centro Pullazi (1993), agonista puro, che colpisce da fuori e ha un bel gioco spalle a canestro, il capitano Mollura (1993) migliore dalla distanza col suo 53% nei 15 tentativi in cui è stato chiamato in causa e Renzi (1989), nato come centro puro, ma che ha costruito anche una bella mano da tre punt