Una cifra superiore ai 3 milioni: è questo l’ammontare del risarcimento concordato per Eitan Biran, il bambino – che oggi ha 8 anni - sopravvissuto alla strage del Mottarone. Lo riporta l'agenzia AGI. Fabrizio Ventimiglia, legale di Eitan, il piccolo superstite della tragedia della Funivia del Mottarone, conferma la notizia e annuncia che revocherà quindi oggi in occasione della udienza preliminare a Verbania, la costituzione di parte civile nei confronti di tutti gli imputati.
“Sono molto contento di questo risultato – dice l’avvocato Ventimiglia - che ci soddisfa pienamente. Eitan doveva uscire il più velocemente possibile da questa vicenda, e così è stato; indubbiamente nessun risarcimento potrà mai restituire al bambino ciò che gli è stato tolto a fronte di questa immane tragedia, ma d’ora in avanti, circondato dall’affetto di tutti i parenti e degli amici, Eitan potrà concentrarsi soltanto sul proprio cammino di vita, restando lontano dalle aule di giustizia, provando a chiudere questa dolorosissima parentesi della sua vita, guardando al futuro con la spensieratezza e la serenità che non devono mai mancare nell’infanzia di un bambino”.
In una nota diramata nel pomeriggio di oggi agli organi di stampa, Ventimiglia sottolinea che “l’eccellente risultato” è stato raggiunto “grazie all’encomiabile lavoro svolto da tutti gli attori in campo, dagli organi della Tutela (il giudice dott.ssa Fenucci ed il Tutore avv. Andrea Cascio) al collega Enzo Aldo Tino, che ha gestito ogni aspetto risarcitorio in discussione con le parti processuali. "Reputo doveroso menzionare anche il grande lavoro svolto dai Colleghi che assistono gli imputati, così come Leitner e Reale Mutua, che hanno offerto un contributo importante per garantire un futuro sereno – sotto un profilo economico – ad Eitan.”
“Ogni professionista che, a vario titolo, in questa fase è stato coinvolto nella vicenda processuale, pur nel rispetto del proprio ruolo – conclude il legale - ha doverosamente anteposto l’interesse del bambino a restare fuori dal processo ed allontanarsi dal clamore mediatico, alle logiche difensive processuali, che avrebbero comportato tempi fisiologicamente più lunghi”.
A farsi carico del risarcimento è stata Leitner, l’azienda di Vipiteno che si occupava della manutenzione dell’impianto, che, pur sottolineando a più riprese la propria totale estraneità ai fatti contestati, ha deciso di sostenere con proprie risorse l’indennizzo alle famiglie delle vittime. A questo punto il panorama delle possibili parti civili si riduce ulteriormente: all’udienza di gennaio erano rimasti altri dieci soggetti, parenti di vittime, oltre al Comune di Stresa e alla Regione Piemonte, e all’Anmil, l’associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro.
La decisione sulle parti civili dovrebbe essere il primo atto dell’udienza: sull’ammissione si pronunceranno le parti e poi il gup Rosa Maria Fornelli farà le sue valutazioni.
Il passaggio successivo sarà quello delle decisioni sulle richieste di rinvio a giudizio formulate dalla procuratrice di Verbania Olimpia Bossi e dal sostituto Laura Carrera. L’appuntamento è alle 10 nell’aula allestita presso la Casa della Resistenza di Fondotoce.