Settantasei anni d'attesa. Una piccola, grande meravigliosa squadra dura come il marmo. E un urlo difficile da trattenere che, dalle Alpi Apuane allo stadio dei Marmi, dalla proprietà che gli imprenditori di quel settore rappresenta agli uomini guidati dal tecnico Calabro e all'unico fenomenale gol di Mattia Finotto dopo pochi minuti, consegna alla serie B la Carrarese dopo 76 anni.
Questo 9 giugno rappresenta l'apoteosi di una società organizzata, orgogliosa, forte, capace di fare le cose giuste da anni e simbolo di sportività assoluta come testimoniano i complimenti rivolti al Vicenza appena battuto dopo lo 0-0 dell'andata e a tutte le squadre di serie C da parte di chi ha realizzato un sogno che pare anche impossibile da pronunciare, visto che in pochissimi a Carrara avevano visto l'ultima cadetteria.
La capacità di unirsi attorno a mister Calabro e a una società che rappresenta il territorio, la gioia di quattromila persone in questo piccolo e antico disco volante gialloazzurro per una città di nemmeno sessantamila abitanti, una piazza davvero speciale per la gioia e l'unicità di chi arriva in cielo partendo da dietro, da intruso a principe, in uno scenario da cartolina per colori e valori: buona serie B, piccola grande Carrarese.