Alessia Pifferi è stata trasferita questa mattina (sabato 6 luglio) al carcere dei Piccolini di Vigevano, lasciando quello di San Vittore di Milano dove era detenuta da due anni.
La 38enne, arrestata nel luglio del 2022, lo scorso maggio è stata condannata in primo grado all’ergastolo per l’omicidio pluriaggravato della figlia Diana di appena 18 mesi, abbandonata a casa da sola per 6 giorni e morta di stenti.
Nel corso del processo davanti alla Corte di Assise di Milano, la donna era stata sottoposta a una perizia psichiatrica, la quale l’aveva ritenuta capace di intendere e volere. Pifferi, almeno per il momento, dunque non sarà trasferita nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova, la struttura senza sbarre o celle dove il reparto femminile, chiamato ‘Arcobaleno’, è suddiviso in diverse sezioni e in cui altre donne che hanno ucciso i propri figli stanno affrontando un percorso di recupero e cura. Due aggressioni da parte di altre detenute nei confronti di Pifferi si sarebbero verificate a settembre 2022 e ad aprile 2023. Ma non ci sarebbero stati episodi recenti di questo tipo – così come denunciato dalla donna – e non risulterebbero negli ultimi mesi segnalazioni su aggressioni fisiche o verbali nei suoi confronti. La donna inoltre sarebbe stata ammessa a lavorare nella cappella, ma avrebbe avuto difficoltà a inserirsi.