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Cronaca | 17 luglio 2024, 11:52

Tragedia del Mottarone, l'avvocato di Luigi Nerini: «Il gestore non ha responsabilità in materia di sicurezza»

Nuova udienza in tribunale a Verbania per il drammatico incidente della funivia dove persero la vita 14 persone: secondo la difesa del titolare della società concessionaria, la colpa è tutta da attribuire a chi inserì i famosi "forchettoni" che impedivano l'entrata in funzione del sistema di frenata d'emergenza

Tragedia del Mottarone, l'avvocato di Luigi Nerini: «Il gestore non ha responsabilità in materia di sicurezza»

Tutte le responsabilità sono di Gabriele Tadini. E in misura minore di Enrico Perocchio.

Nell’ultima sessione dell’udienza preliminare al processo per la tragedia della funivia del Mottarone, tenutasi martedì a Palazzo di Giustizia a Verbania, i legali dei “pezzi da novanta” tra gli imputati scelgono la linea dell’attacco nell’ultimo miglio prima della decisione del Gup Rosa Maria Fornelli, e hanno provato a smontare il teorema accusatorio della Procura, riversando tutte le responsabilità sull’uomo che aveva subito confessato di aver inserito i famosi “forchettoni” che inibivano l’entrata in funzione del sistema frenante di emergenza.

Un attacco che ha preso le mosse dal tema della presenza o meno dell'aggravante antinfortunistica, cioè dei reati relativi alla sicurezza sul lavoro.

Nella prima parte dell’udienza sono stati gli avvocati delle due società per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio (Alberto Mittone per Leitner e Luca Dalla Casa per Ferrovie del Mottarone) a eccepire il fatto che l'incidente  che è costato la vita a 14 persone non può essere considerato un incidente sul lavoro, ma invece va considerato un reato contro le norme sulla sicurezza nei trasporti.

E su questa tesi si è innestato il ragionamento dell'avvocato Pasquale Pantano, legale di Luigi Nerini, titolare della società concessionaria.  "Nerini – ha detto Pantano ai cronisti - non ha precise responsabilità perché non è uno di quei soggetti che il programma di sicurezza dei trasporti prevede in una posizione di garanzia, cioè con l'obbligo di verificare e controllare e evitare gli eventi". "L'osservazione che un po' tutte le difese hanno fatto – ha spiegato - è che, contrariamente a quello che contesta la procura, a essere stato violato è il sistema della sicurezza dei trasporti, mentre la procura ritiene che siano state violate le norme previste a presidio della sicurezza dei lavoratori".     

"Lo Stato - aggiunge Pantano - prevede proprio per una maggiore cautela dei viaggiatori che sia esso stesso a occuparsi della sicurezza, prevedendo una filiera di soggetti che parte dal Ministero dei Trasporti attraverso l'allora Ustif (oggi Ansfisa) per passare al direttore di esercizio fino al capo servizio che sono dei pubblici ufficiali messi lì dallo stato a controllare a sorvegliare che i trasporti restino sicuri".   

"L'esercente, il mio assistito - ha aggiunto Pantano - ha certo degli obblighi, ma sono gli obblighi di fornire assistenza in termini finanziari e quindi di far fronte alle esigenze che gli vengono comunicate da parte di chi si occupa della sicurezza". Quindi per l’avvocato Pantano tutta la responsabilità va a Tadini e Perocchio.

L’avvocato Federico Cecconi, che difende insieme all’avvocato Paolo CortiAnton Seeber, presidente di Leitner, la società di Vipiteno che si occupava della manutenzione della Funivia, ha attaccato invece il solo Tadini, anche perché il direttore tecnico Enrico Perocchio è a sua volta un dipendente Leitner.

"La rimozione dei freni di sicurezza attraverso l'apposizione dei cosiddetti forchettoni – ha commentato Cecconi -  è l'elemento unico ed esclusivo a fronte del quale si è verificato il disastro. E questo non è in nessun modo attribuibile attività di carattere manutentivo in capo a Leitner".

Tesi analoghe sono state espresse anche dagli altri legali del pool Leitner (Luigi Chiappero e Natascia Forconi per l’amministratore delegato Martin LeitnerPaolo Siniscalchi e Andrea Gnecchi per Peter Rabanser, responsabile del customer service) che hanno annunciato l’intenzione di depositare anche una serie di memorie contenenti documenti “che – hanno concluso -  possano sgombrare il campo in sull'esatta ricostruzione della vicenda e sui soggetti residui di responsabilità”.

Da Vconews.it

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