E’ una storia che rappresenta, sublima, impersonifica l’amore assoluto. L’amore fraterno, quello di una sorella per suo fratello maggiore, bisognoso di un trapianto di rene per continuare a vivere in salute. Ed è quello che Gloria, 36 anni, sposata e con una splendida bambina, ha fatto senza esitazione per suo fratello Mattia, 40enne residente a Magenta.
Si tratta di una vicenda umana straordinaria, tanto da arrivare sino agli schermi del celeberrimo format di Uno Mattina, su Rai 1, dove venerdì 27 settembre- mentre si parlava appunto di cultura e importanza della donazione di organi ai fini del trapianto a beneficio di persone bisognose di un intervento salvavita- Gloria e Mattia sono stati intervistati.
Il trapiano del rene di Gloria e Mattia è avvenuto nel mese di aprile all’Ospedale Niguarda di Milano, nel reparto di Nefrologia. “Abbiamo così evitato che mio fratello iniziasse la dialisi”, ci racconta Gloria. “La sua malatti ha colpito entrambi i reni, così ho deciso di donargliene uno mio. Ci siamo confrontati con le nostre famiglie, che ringrazio in modo particolare per la vicinanza. Così come dico grazie a tutti i medici e infermieri del reparto 7 di Niguarda e del reparto di Nefrologia dell’ospedale di Magenta, assieme alle tante persone che ci hanno manifestato la loro vicinanza”.
Tutto, e semplicemente, straordinario.
I TRAPIANTI DA VIVENTE Il trapianto di rene da donatore vivente è un intervento chirurgico maggiore di alta complessità, eseguito in anestesia generale che consiste nell’inserimento, nell’addome del paziente, di un rene sano prelevato da un donatore vivente. E’ possibile utilizzare un rene prelevato da un donatore vivente perché nel donatore il rene rimanente è capace di svolgere le funzioni normalmente svolte da due reni.
La donazione da vivente in Italia è regolata dalla Legge n. 458 del 26 giugno 1967. Il donatore vivente può essere geneticamente (es. Genitore, fratello/sorella, cugino, figlio/a) o emotivamente corellato al ricevente (es. Marito/moglie; compagno/a). Da qualche anno è possibile, pure, la cosiddetta donazione samaritana, in questo caso una persona assolutamente sana decide di donare ad uno sconosciuto un rene.
In Italia il 2023 verrà ricordato così negli annali delle attività di donazioni e trapianti di organi, tessuti e cellule: l’attività della Rete trapiantologica italiana ha infatti ottenuto, praticamente in tutti gli indicatori, i risultati migliori di sempre. Per la prima volta le donazioni di organi hanno superato quota duemila, attestandosi a 2.042 (+11,6%), mentre i trapianti hanno ampiamente oltrepassato il muro, finora mai valicato, dei quattromila interventi in un anno: sono stati realizzati ben 4.462 trapianti di organi, 586 in più rispetto al 2022 (+15,1%). Un boom in cifre che si traduce anche nel trend di crescita più alto mai rilevato in Italia.
Due i fattori che hanno contribuito a raggiungere questi risultati: il consistente aumento delle segnalazioni di potenziali donatori nelle terapie intensive, stimolato dalle Regioni, e il forte investimento del Centro nazionale trapianto (Cnt) sulla “donazione a cuore fermo”. Senza mai dimenticare che il successo è stato conquistato grazie all’impegno degli operatori delle terapie intensive e dei coordinamenti della donazione, e quello delle equipe chirurgiche dei circa 100 programmi di trapianto presenti in tutta Italia.
Unico neo il “no” alle donazioni: nelle rianimazioni la percentuale di chi rifiuta (il 30,5%) è salita. anche se di poco, dello 0,7% e in occasione dei rinnovi delle carte d’identità elettroniche sono stati raccolti 2,4 milioni di consensi (68,5%), ma anche ben 1,1 milioni di rifiuti (31,5%).
IL VIDEO DELL’INTERVISTA A UNO MATTINA