(Adnkronos) - "Si continua ad analizzare il problema un pezzo per volta. Serve una svolta: un vero patto fiscale che premi il lavoro, sostenga la crescita, restituisca il fiscal drag e colpisca finalmente l’evasione". Così commenta Massimo Fiaschi, segretario generale di Manageritalia, a proposito dei rilievi dell’Ufficio parlamentare di bilancio all’interno del Rapporto annuale sulla politica di bilancio in materia fiscale. "Secondo l'Upb, nel passaggio dal regime 2022 a quello del 2025 ha accresciuto la sensibilità del sistema all'inflazione, soprattutto per i lavoratori dipendenti, determinando 370 milioni di euro di imposte in più solo per effetto del fiscal drag", sottolineano da Manageritalia.
Nel concreto, fa notare Manageritalia, "oggi un lavoratore dipendente con reddito lordo di 100.000 euro paga un'Irpef lorda pari a 35.640 euro, mentre chi guadagna 35.000 euro ne paga 8.890. In proporzione, la tassazione cresce molto più del reddito. E il divario aumenta se si considerano le detrazioni: quelle per i redditi più bassi sono aumentate, mentre quelle per i redditi medio-alti sono state ridotte".
"Limitandosi a dire che a soffrire della nuova tassazione e con il fiscal drag sono i redditi bassi – prosegue Fiaschi - si alimenta una redistribuzione interna al mondo del lavoro che finisce, come si vede, a rincorre i problemi senza risolverli oltre che ad impoverire non i ricchi ma chi lavora e dichiara tutto. La soluzione non è tagliare la stessa torta in fette sempre più piccole senza pensare a come ingrandirla. Serve una svolta: un vero patto fiscale che premi il lavoro, sostenga la crescita, restituisca il fiscal drag e colpisca finalmente l’evasione. In questo modo, una maggiore produttività aiuterebbe tutti i redditi, sia quelli più bassi che quelli più alti e che oggi risultano in proporzione più erosi", conclude.