Comincia a delinearsi il nuovo impianto di ossidazione termica di Azienda Agricola Allevi di Ferrera Erbognone, realtà storica operante sul territorio lomellino da oltre cento anni, prima come azienda agricola e nel corso del tempo cresciuta e trasformata in funzione delle nuove esigenze, iniziando ad operare nel settore dell’economia circolare.
Nelle settimane scorse hanno preso il via i primi tracciamenti della superficie che andrà ad ospitare il nuovo impianto. Si tratta di una linea di trattamento che prevede l’essiccazione e l’ossidazione termica dei fanghi di depurazione non destinabili al recupero agricolo, con produzione di calore, di energia elettrica e la contestuale produzione di solfato d’ammonio, un fertilizzante ampiamente conosciuto e utilizzato nelle campagne.
Nei mesi scorsi gli incarichi di Direzione dei Lavori, del prefabbricatore Moretti Spa di Erbusco (lo stesso proprietario che produce il Bellavista sulle colline della Franciacorta) che si occuperà di realizzare i capannoni a presidio della zona di ricezione e primo trattamento, nonché l’affidamento delle opere edili alla società CL S.r.l. operante sul territorio lomellino da anni (ha una sede operativa a Sannazzaro de’ Burgondi), che ha dato inizio nel mese di maggio 2025 ai primissimi interventi consistenti nella predisposizione delle recinzioni, l’accantieramento, la costruzione delle platee e delle vasche di ricezione fanghi.
Sono stati anche individuati i partner tecnologici del progetto, aziende provenienti dalla Germania, ed in particolare MPE Gmbh che realizzerà l’ossidatore termico e la consociata Burkhardt Gmbh che si occuperà, invece, di fornire l’essiccatore a corredo della complessiva scelta impiantistica.
Nel merito della proposta tecnica, la sezione di ossidazione termica risulterà costituita da 2 linee operanti in parallelo.
I fanghi biologici essiccati potranno essere avviati alla sezione di termossidazione, mentre i fanghi biologici disidratati saranno preventivamente inviati alla fase di essicamento a bassa temperatura (costituita da un essiccatore ad aria di potenzialità massima pari a 25.000 t/anno) oppure direttamente ai sili di alimentazione della sezione di ossidazione termica.
L’avvio del reattore a letto fluido è assicurato da 4 bruciatori alimentati a gas naturale. I fumi derivanti dal processo ossidativo saranno filtrati a secco (filtri a maniche); le ceneri saranno traferite mediante un trasportatore pneumatico a sili di stoccaggio dedicati.
Il calore recuperato dai fumi verrà utilizzato per il riscaldamento dell’aria destinata alla fase di essiccamento termico.
“Questa nuova linea di trattamento – spiega Michela Allevi, amministratore di Azienda Agricola Allevi, reduce dalla presentazione del progetto all’Your Next Pavia di Assolombarda - prevede l’essiccazione e l’ossidazione termica dei fanghi di depurazione non destinabili al recupero agricolo, la produzione di calore, di energia elettrica, la contestuale produzione di solfato d’ammonio, un fertilizzante ampiamente conosciuto e utilizzato nelle nostre campagne.
E, se le verifiche sui materiali di risulta condotte in concertazione con il Politecnico di Milano daranno esiti positivi, è prevista anche la realizzazione di un impianto sperimentale per il recupero del fosforo, sostanza non rinnovabile ma quanto mai fondamentale per il comparto agricolo. Per la realizzazione della nuova linea di trattamento abbiamo sottoscritto un finanziamento da 25 milioni di euro con Banco BPM di cui 21 milioni sono stati erogati come linea Capex con garanzia SACE Futuro, mentre i restanti 4 milioni costituiscono una linea IVA a supporto degli investimenti”.
L’interesse del nuovo impianto ricade anche sul territorio. “Il nuovo progetto – spiega Michela Allevi - genererà nuovi posti di lavoro, prevediamo l’assunzione di nuovo personale specializzato oltre al mantenimento dei livelli occupazionali già oggi dedicati alle attività attuali e ci consentirà di gestire al nostro interno una pluralità di linee dedicate al recupero dei fanghi e quindi di garantire un servizio ancora più puntuale ai depuratori espletando così al meglio la nostra attività di pubblico servizio”.