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Ultim'ora | 31 ottobre 2025, 13:30

Influenza, primo bollettino: "427mila infezioni respiratorie in 7 giorni, in linea con il 2024"

Influenza, primo bollettino: "427mila infezioni respiratorie in 7 giorni, in linea con il 2024"

(Adnkronos) - Influenza 2025, arriva il primo bollettino. "Sono 427mila i casi stimati di infezioni respiratorie acute nella settimana dal 20 al 26 ottobre", indica il primo bollettino di stagione della sorveglianza RespiVirNet pubblicato dall'Istituto superiore di sanità, da quest'anno in forma interattiva.  

"L'incidenza totale nella settimana analizzata è pari a 7,36 casi per 1.000 assistiti, leggermente più alta, ma sostanzialmente in linea con le stagioni precedenti", si legge nel report. "L'incidenza più elevata si osserva nella fascia di età 0-4 anni, con circa 18 casi per 1.000 assistiti. L'intensità è bassa o al livello basale per tutte le regioni tranne la Basilicata, dove invece è media". 

Per quanto riguarda la sorveglianza virologica, approfondisce l'Iss, "si registra ancora un basso tasso di positività per i virus influenzali e per il virus respiratorio sinciziale" Rsv o Vrs. "Tra i virus respiratori circolanti, i valori di positività più elevati sono stati rilevati per i rhinovirus, per Sars-CoV-2 e per i virus parainfluenzali".  

Nel dettaglio, durante la settimana" esaminata "il 2% del campione è risultato positivo al virus influenzale, quasi totalmente di tipo A; il 10% al Sars-CoV-2, lo 0,6% al virus respiratorio sinciziale e i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori: 237 (21,1%) rhinovirus, 48 (4,3%) virus parainfluenzali, 42 adenovirus, 9 coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2, 1 bocavirus e 1 metapneumovirus".  

"Anche nel flusso ospedaliero i tassi di positività più elevati nei campioni di pazienti ricoverati sono stati rilevati per i rhinovirus, seguiti dal Sars-CoV-2", si precisa nel rapporto. 

L'Iss ricorda che "da quest'anno la sorveglianza prende in considerazione le Ari (infezioni respiratorie acute) e non le Ili (sindromi simil influenzali), una definizione più ampia: le Ili prevedono la coesistenza di un sintomo respiratorio (tosse, mal di gola) con uno sistemico (malessere, dolori muscolari), mentre le Ari si limitano alla coesistenza di uno tra tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria e coriza (raffreddore, naso che cola)". 

La definizione di Ari, rimarca l'Istituto superiore di sanità, "oltre a essere omogenea a quella adottata in Europa dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), permette di monitorare più accuratamente i virus respiratori diversi dall'influenza".  

Più precisamente, "la definizione clinica di Ari include: insorgenza improvvisa dei sintomi e almeno uno dei seguenti 4 sintomi respiratori: tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria, coriza (raffreddore, naso che cola), e giudizio clinico che l'affezione sia dovuta a un'infezione". 

Il numero di casi di infezioni respiratorie acute in Italia "al momento si può considerare in linea con quello della scorsa stagione, nonostante la nuova definizione di caso più ampia renda difficile fare un confronto diretto. E' presto per stimare quale sarà l'andamento della stagione, ma ricordiamo che questo è il momento più adatto per vaccinarsi, per avere la massima protezione quando il numero di casi inizierà a salire, soprattutto per le persone più fragili", è l'invito di Anna Teresa Palamara, a capo del Dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità. 

 

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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