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Cronaca | 18 dicembre 2025, 20:33

Caso Garlasco: chiuso scontro su Dna, attesa consulenza su ora morte Chiara

Caso Garlasco: chiuso scontro su Dna, attesa consulenza su ora morte Chiara

Con l'udienza di oggi si chiude l'incidente probatorio su Andrea Sempio, indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi. Gli esperti che dalla scorsa primavera si occupano della nuova inchiesta hanno concluso il loro lavoro e, in aula, hanno chiarito le loro conclusioni: nessuna impronta del 37enne nella villetta di Garlasco, mentre la spazzatura restituisce il Dna del condannato Alberto Stasi sulla cannuccia dell'Estathé mettendo a tacere l'ipotesi che la vittima abbia fatto colazione con gli assassini prima di essere uccisa con un'arma sconosciuta il 13 agosto del 2007.

Cristallizzati anche i punti fermi sul fronte genetico: la traccia riconducibile alla linea paterna di Sempio non è databile, impossibile dire se lasciata sopra o sotto le unghie di Chiara Poggi o se si sia trattato di un contatto diretto o mediato, cioè trasferito da un oggetto maneggiato dall'indagato (che frequentava la casa, in quanto amico del fratello) e successivamente dalla vittima. In aula la Procura di Pavia non risparmia critiche alla precedente perizia affidata, nel processo d'appello bis a Stasi, al genetista Francesco De Stefano e negli atti dell'inchiesta finisce anche un suo verbale di due pagine, scritto a mano e datato 11 settembre 2014, in cui - presente il difensore Fabio Giarda e il consulente Francesco Avate - si prospetta un'analisi statistica dei dati.

Le conclusioni dei lavori, che ciascuna delle parti interpreta a proprio favore, sono ora nelle mani della Procura di Pavia guidata da Fabio Napoleone che ha chiesto gli approfondimenti irripetibili. Elementi che i pubblici ministeri integreranno con le risultanze investigative - testimonianze o lo scontrino fornito da Sempio - e con le numerose consulenze chieste in ambiti diversi. L'esito più atteso è quello dell'anatomopatologa Cristina Cattaneo che potrebbe modificare, ancora una volta, l'ora del delitto fissato dalla Cassazione tra le 9.12 e le 9.35. Spostare anche di poco le lancette in avanti, anche solo alle 10 circa, metterebbe il condannato Stasi in condizioni di richiedere la revisione perché avrebbe un alibi essendo impegnato a lavorare alla sua tesi di laurea.

(Afe/Adnkronos)

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