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Ultim'ora | 30 dicembre 2025, 00:10

Russia, l'accusa a Kiev: "Ucraina ha attaccato casa di Putin". Trump: "Molto male"

Russia, l'accusa a Kiev: "Ucraina ha attaccato casa di Putin". Trump: "Molto male"

(Adnkronos) -

I droni ucraini contro la casa di Vladimir Putin? Le accuse della Russia rischiano di azzoppare i negoziati per porre fine alla guerra con l'Ucraina. L'ottimismo parziale alimentato dall'incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky evapora dopo poche ore. 

All'incontro tra il presidente americano e quello ucraino a Mar-a-Lago, con un accordo 'al 90%' sul piano di pace, fanno seguito le accuse che Mosca indirizza a Kiev: l'Ucraina ha attaccato la residenza di Vladimir Putin a Novgorod subito dopo il vertice in Florida, nella notte europea tra 28 e 29 dicembre. "E' terrorismo", dice il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, annunciando l'abbattimento di 91 droni a lungo raggio di cui, in realtà, non si fa menzione nei report quotidiani ufficiali sull''operazione speciale'. Mosca preannuncia una rappresaglia, con "obiettivi già individuati".

 

L'effetto dirompente nel momento cruciale dei negoziati è facilmente valutabile. L'Ucraina spinge per ottenere solide garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti, la quadratura del cerchio non è ancora stata trovata. Il dialogo non ha ancora prodotto una soluzione condivisa per il destino del Donbass: la regione è obiettivo prioritario per Mosca, Kiev non intende accettare sacrifici territoriali senza il ricorso ad un referendum popolare.  

 

L'episodio, smentito da Zelensky, diventa il fulcro della telefonata tra Trump e Putin, la seconda nel giro di 24 ore. "Non ne so molto. Sarebbe pessimo, non sarebbe positivo. Non mi piace, il presidente Putin mi ha detto che è stato attaccato. E' un momento delicato, non dimenticate che io ho fermato la fornitura di missili Tomahawk: una cosa è attaccare, un'altra cosa è attaccare la sua casa", dice Trump rispondendo alle domande dei media prima dell'incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. 

Mancano conferme indipendenti sull'esecuzione dell'attacco. "L'intelligence verificherà? Magari scopriremo se non c'è stato, è possibile. Il presidente Putin mi ha detto che c'è stato, è molto arrabbiato", dice Trump che, evidentemente, tende a fidarsi della versione russa. 

 

La posizione di Trump, a quanto pare, è più netta nella telefonata con Putin, a giudicare dal resoconto di Yuri Ushakov, consigliere del Cremlino. "Putin ha richiamato l'attenzione di Trump sull'attacco con droni di Kiev alla sua residenza nella regione di Novgorod. Trump è rimasto scioccato e indignato dall'attacco di Kiev. Ha dichiarato che non poteva nemmeno immaginare azioni così folli", afferma Ushakov, aggiungendo anche un 'dettaglio': il presidente degli Stati Uniti avrebbe detto che "per fortuna, non ha fornito Tomahawk a Kiev". La casa di Putin, in sostanza, sarebbe finita nel mirino dei missili a lungo raggio. 

A giudicare dal resoconto di Ushakov, documentato dalla Tass, l'episodio è un 'game changer'. Putin "ha dichiarato al presidente statunitense che le azioni terroristiche di Kiev nell'attacco alla residenza statale non resteranno impunite" e che nell'ambito dei negoziati "la posizione della Russia sarà rivista in relazione al terrorismo di Stato praticato da Kiev". Trump, a quanto pare, ha replicato affermando che l'attacco dei droni "influenzerà gli approcci americani nel lavoro con Zelensky". 

 

Il presidente ucraino prova a smentire la ricostruzione russa, ma la sua è una missione improba. "Le dichiarazioni riguardo agli attacchi dell'Ucraina alla residenza di Putin sono una menzogna", dice, sottolineando che "la Russia vuole minare i progressi tra l'Ucraina e gli Stati Uniti nei negoziati di pace. Sono state fatte delle dichiarazioni molto pericolose dalla Russia, che sono chiaramente intese a minare tutti i risultati del nostro lavoro congiunto con la squadra del presidente Trump. Stiamo lavorando insieme per avvicinare la pace", dice il leader di Kiev. "Ora i russi hanno inventato una storia chiaramente falsa riguardo a un presunto attacco a una residenza del dittatore, in modo da avere una scusa per continuare gli attacchi all'Ucraina, in particolare a Kiev, e per rifiutare di prendere le misure necessarie per porre fine alla guerra", prosegue. 

Da Mosca, però, continuano ad arrivare fendenti: "Zelensky mente., il regime di Kiev pagherà per i suoi crimini", incalza Maria Zakharova, portavoce di Lavrov, che attribuisce al presidente ucraino l''invenzione' di bambini rapiti dalla Russia e dei crimini di Bucha, alla periferia di Kiev, commessi dai militari russi all'inizio della guerra nel 2022. 

 

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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