Sono stati ufficialmente inaugurati, in concomitanza con la solennità liturgica di Pentecoste, i restauri del Cappellone di Tromello, il monumento posto di fronte alla chiesa parrocchiale di San Martino. Risalente agli inizi del XVIII secolo, il Cappellone (che in realtà è costituito di tre cappelle racchiuse in un unico fabbricato) è tutto quello che rimane attualmente dell’antico cimitero pre-napoleonico. Nelle cappella centrale è presente un altare sormontato da un dipinto raffigurante l’Ascensione di Gesù Cristo, mentre nelle due cappelle laterali sono presenti simboli religiosi e altri riferiti alle arti e ai mestieri.
Il monumento si trovava in una condizione di grave degrado: “Il problema principale che abbiamo dovuto risolvere è quello dell’umidità di risalita – ha spiegato la direttrice dei lavori Daniela Bio – mediante tecniche di traspirazione che garantiranno una buona tenuta anche per gli anni a venire. Poi si è passato al recupero degli stucchi, l’elemento di maggior pregio del complesso. Abbiamo dovuto rimuovere la malta utilizzata durante un restauro risalente agli anni Settanta, effettuato con tecniche rivelatesi con il tempo poco efficaci, e quindi procedere con il ripristino delle decorazioni originarie. Per quanto riguarda il colore, infine, abbiamo scelto un giallo chiaro. Secondo le ricerche effettuate medianti l’analisi delle stratificazioni, infatti, è risultata essere la tinta utilizzata al momento della costruzione”.
Il Cappellone è un luogo importante per la vita di Tromello: “È sempre stato un punto di riferimento – ha detto il sindaco Maurizio Poma – e posto di ritrovo soprattutto per i più giovani. Diverse generazioni hanno passato il loro tempo libero seduti su quei gradini a fare conversazione. Per noi il recupero del Cappellone non ha soltanto un’importanza storica e artistica, ma soprattutto è un valore sociale”.
Il restauro è stato reso possibile grazie a un contributo di Fondazione Comunitaria, integrato da sponsor privati e da somme messe a disposizione dall’amministrazione comunale: “Abbiamo unito pubblico e privato – conclude il sindaco – trovando la sensibilità di aziende del territorio”.