La Polizia di Stato di Pavia ha colto in flagranza di reato e tratto in arresto un uomo, classe 1985, nato a Chivasso, per tentato furto aggravato in concorso, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, uso di targhe contraffatte e plurime violazioni del codice della strada.
L’operazione, condotta dalla Squadra Volante, è scattata a seguito di numerose segnalazioni di furti e rapine in appartamento, concentrati nel quartiere Vallone del capoluogo.
Mentre percorrevano una via del quartiere, gli operatori della pattuglia hanno notato una vettura nera ferma al lato della strada con a bordo due persone e, poco più avanti, un individuo intento a scavalcare una recinzione di un cortile. L’uomo, scorgendo la pattuglia, ha tentato di raggiungere la vettura dei complici ma, non riuscendo, si dava alla fuga in una via adiacente con solo passaggio pedonale.
Scattava un inseguimento, a sirene spiegate e con lampeggiante, della vettura che percorreva le vie cittadine a forte velocità e senza rispettare i semafori, tentando di dileguarsi fuori dal centro abitato, e lanciando dal finestrino uno zaino contenente un flessibile a batteria, con diverse lame di ricambio per incidere svariati materiali.
La corsa è terminata in aperta campagna con una colluttazione per fermare i due fuggitivi, e il fermo del guidatore, mentre il secondo fuggitivo riusciva a dileguarsi nei campi.
L’uomo fermato indossava un paio di guanti da lavoro per non lasciare tracce e, nelle tasche, aveva due piccole torce led.
Nell’auto veniva rinvenuto ingente materiale: una coppia di targhe adesive contraffatte, un flessibile a cavo e vari dischi di ricambio, un palanchino di grosse dimensioni, un navigatore satellitare e, occultata sotto una
coperta, una scala in alluminio estensibile e anche un foglio dattiloscritto con l’elenco di varie città d’Italia e relative frequenze radio, utili per captare eventuali comunicazioni radio delle Forze dell’Ordine.
L’autovettura, intestata a una pluripregiudicata di Vigevano, riportava sia anteriormente che posteriormente delle targhe contraffatte, perfettamente corrispondenti con altro modello di vettura analoga e, nella parte anteriore destra, una serena bitonale e perfettamente funzionante e con pulsante di accensione nella plafoniera interna, del tutto simile a quelle in uso alle forze di Polizia.
L’arrestato veniva identificato tramite fotosegnalamento e interrogazione alla Banca Dati Interforze, in seguito alla quale emergevano anche numerosi precedenti di Polizia e penali.
L'uomo ha fornito spontanee dichiarazioni, ammettendo la propria colpevolezza e rifiutandosi di fornire identificativi dei complici.
L’attrezzatura in dotazione e le modalità d’azione utilizzate dai soggetti in questione, rivelano come non si trattasse di ladri occasionali ma di appartenenti ad una più ampia organizzazione criminale, dedita in particolare a furti e rapine.