Storie di vita come quelle della lavandaia e dei muratori, che arrivano da un passato ormai lontano, ma mai completamente dimenticato, come raccontava nei suoi saggi Giuseppe Masinari, ideatore del Palio di Mede nel 1981.
Gli anziani guardano con nostalgia, i bambini con curiosità, le mamme con quel pizzico di tenerezza che ricorda la macchina da cucire, la tinozza per lavare o la stufa a legna.
Nel pomeriggio è il suono della banda ad annunciare il Palio dei Ragazzi.
E arrivano dal fondo della strada, in una domenica d’inizio settembre ancora afosa, i ragazzi di Mede, con le loro divise coloratissime e le bandiere dei rioni, pronti per sfidarsi nel Palio dei Ragazzi, parte degli eventi del Palio medese, simbolo della fine dell’estate.
E’ quasi da non credere come questi ragazzi di solito in maglietta e jeans siano così orgogliosi dei loro costumi, un po’ inusuali, ma evidentemente fieri di rappresentare il loro rione.
Nella grande sala Pertini, alla presenza dei rappresentati dei dieci rioni, e della presidente del Circolo Amisani Francesca Baldi. con voce ferma e sicura, il sindaco Giorgio Guardamagna ha raccontato l’emozione di essere, ancora una volta, al centro di una grande manifestazione popolare, ricca di colori e allegria.
Una foto di gruppo con l’alfiere e la madrina e poi in corteo, con i rappresentanti dei rioni, verso lo stadio Ugo Fantelli, per giocare.
Alla fine della gara, il Palio dei ragazzi è stato vinto dal Rione Al Cruson con Irene Fornasiero e Andj Sula.
Una giornata ricca di emozioni, degna apertura della 37sima edizione del Palio, uno dei simboli di Mede e della cultura contadina in Lomellina.