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Attualità | 30 gennaio 2020, 21:46

Cassolnovo, la raccolta differenziata inizia con il piede giusto. Soddisfatto il vicesindaco Bazzigaluppi

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Cassolnovo, la raccolta differenziata inizia con il piede giusto. Soddisfatto il vicesindaco Bazzigaluppi

Due settimane e mezzo di raccolta differenziata sono un campione troppo ridotto per poter fare bilanci. Ancora presto per eseguire valutazioni approfondite, ma in questo lasso di tempo è comunque possibile vedere quali sono state le reazioni in paese. Come è stato accolto il porta a porta a Cassolnovo?

“Sta andando bene - sottolinea il vicesindaco Paolo Bazzigaluppi - e le mie affermazioni sono confermate dal fatto che le persone si stanno impegnando a differenziare. La quantità dell’indifferenziato non è alta, anzi si sta già facendo un buon lavoro. Siamo in linea con altri paesi che sono partiti prima di noi. E’ ovvio che questo processo sarà graduale: non possiamo pensare che in un attimo sia tutto perfetto”.

I primi riscontri sono comunque positivi. “Stiamo avendo la massima disponibilità - riprende Bazzigaluppi - sia da parte di Asm Isa sia dalla società appaltatrice del servizio. I primi tempi il personale incaricato arrivava appena contattato”. Ed in questo inizio, l’amministrazione ha cercato di controllare l’operato, soprattutto il sindaco Luigi Parolo che tutte le mattine verso le ore 6 verificava la situazione in paese.

Il vicesindaco lancia anche un appello ai residenti che riscontrano disservizi e difficoltà varie. “Molte volte - spiega - il problema di fondo è rappresentato dal canale di segnalazione. Se il cittadino a cui non viene raccolta l’immondizia chiama Asm, quest’ultima pone rimedio, se invece si lamenta su Facebook ovvio che non si ottengono risultati. Così come non è corretto scrivere al sindaco, potrebbe essere impegnato e quindi non vedere il messaggio. Se una persona sta cercando soluzioni al suo problema, contatti Asm. Le richieste non cadranno sicuramente nel vuoto”.

Parallelamente alla differenziata, un’altra tematica trattata ampiamente in paese è stata la rimozione dei cassonetti del verde. Una situazione divenuta insostenibile, a causa delle enormi quantità di materiale non idoneo. “Avremmo preferito lasciare i cassonetti - conclude Bazzigaluppi - fino all’inizio dei ritiri programmati del verde. Il problema è che in tempo zero si sono trasformati in ricettacolo di qualsiasi tipo di rifiuto. Un comportamento che ha portato ad un aggravio importante e non previsto dei costi. Il tutto è andato ovviamente a discapito della collettività”.

Fabrizio Negri

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