Ariane spacca pietre da quando aveva un
anno. Oggi va a scuola, ma a stento riesce
a parlare. Merveille è sieropositiva, è stata
sua madre a trasmetterle il virus, morendo
poi di Aids. Anche lei spaccava pietre per
guadagnarsi da mangiare. Ludovic ha
cinque anni, è orfano di madre, dorme in
una delle tante baracche del villaggio in
cui vive. Non ha un letto e non ride mai.
Loro sono i concasseurs, i bambini
spaccapietre. Una realtà diffusa nella zona
collinare di Dassa, in Benin, paese
dell'Africa occidentale che fu uno dei
principali empori per la tratta degli
schiavi. Oggi la schiavitù ha i volti di
questi bambini, costretti a spaccare pietre per dieci ore al giorno. È il loro lavoro, che
inizia dal primo anno di età. Le pietre sono destinate all'industria edilizia, che le
utilizzerà per produrre il cemento armato, quello che servirà a costruire le nostre case.
L'AUTORE
Felicia Buonomo. Dopo la laurea in Economia Internazionale, nel 2007 inizia la
carriera giornalistica, occupandosi principalmente di diritti umani. Nel 2011 vince il
“Premio Tv per il giornalismo investigativo Roberto Morrione – Premio Ilaria Alpi”,
con l’inchiesta Mani Pulite 2.0. Alcuni dei suoi video-reportage esteri sono stati
trasmessi da Rai 3 e RaiNews24. Successivamente pubblica il saggio Pasolini profeta
(Mucchi Editore, 2011). Parallelamente all'attività giornalistica, porta avanti un
progetto di street poetry sotto lo pseudonimo di Fuoco Armato, con il quale ha
partecipato a progetti di riqualifcazione del territorio a Bologna, Roma e Milano,
realizzando opere murali con proprie poesie inedite. Nella primavera del 2020 uscirà
la sua prima raccolta di poesie, “Cara catastrofe”, edita da Miraggi Edizioni.