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Attualità | 20 marzo 2020, 20:35

Tutti i sindaci dei capoluoghi lombardi e la Regione chiedono compatti nuove restrizioni al governo: ecco quali

Primi cittadini dei capoluoghi e governatore Fontana uniti nel chiedere fino al 30 aprile, tra l'altro, lo stop di attività motorie all'aperto, studi professionali, cantieri temporanei, tabaccai, distributori h24, uffici pubblici

Tutti i sindaci dei capoluoghi lombardi e la Regione chiedono compatti nuove restrizioni al governo: ecco quali

Tutti i sindaci della Lombardia, insieme alla Regione, chiedono al Governo misure più restrittive contenute in un documento già inviato a Roma.
«E' un fronte compatto quello con cui la Lombardia chiede al Governo di porre in essere nuove stringenti limitazioni per contrastare la diffusione del Coronavirus», hanno detto in serata compatti il governatore Fontana, i sindaci dei capoluoghi della Lombardia, il presidente dell'ANCI Lombardia e quello dell'UPL.

Il documento inviato al Governo prevede una serie di proposte, molte delle quali confermano quanto già previsto dall'ultimo Dpcm del Governo.

Tra le ulteriori e numerose richieste fatte pervenire oggi dalla Regione e dai sindaci al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che si propone rimangano in vigore fino al 30 aprile, si segnalano anche:

- la sospensione dell'attività degli Uffici Pubblici, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilita';

- la sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti cittadini;

- la sospensione delle attività inerenti ai servizi alla persona (fra cui tabaccai, parrucchieri, barbieri, estetisti);

- la chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai serviziindifferibili;

- il fermo delle attività nei cantieri temporanei;

- la chiusura dei distributori automatici cosiddetti "h24" che distribuiscono bevande e alimenti confezionati;

- il divieto di praticare sport e attività motorie svolte all'aperto, anche singolarmente.

Restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

«Abbiamo inviato al Governo questa serie di proposte che, qualora non si ritenesse opportuno applicare in tutto il Paese, venisse comunque attuata nell'intera Lombardia - hanno detto tutte le parti in causa - I dati sull'emergenza sanitaria ci impongono di agire nel minor tempo possibile: solo con un'ulteriore azione di contenimento dei contatti interpersonali».

redazione online Varese

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