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Attualità | 23 aprile 2020, 11:35

SIMBOLO DI TUTTI. Alpini in festa per i 107 anni del Cumilì, mitica Penna Nera bresciana

L'Associazione Nazionale Alpini in festa per i 107 anni di Giacomo Vivenzi, mitica Penna Nera bresciana: fu prigioniero dei tedeschi e poi boscaiolo, oggi quando il tempo lo permette si siede a leggere sotto un grande noce

SIMBOLO DI TUTTI. Alpini in festa per i 107 anni del Cumilì, mitica Penna Nera bresciana

Non poteva che arrivare da un Alpino il messaggio più bello di questo 23 aprile: Giacomo Vivenzi, detto Cumilì, alpino del Gruppo di Marcheno (Brescia) festeggia oggi in buona salute l'invidiabile traguardo dei 107 anni. A dare la notizia, con tanto di foto del "Cumilì" nato a Marcheno il 23 aprile 1913, è la stessa Associazione nazionale alpini. 

«Classe di leva 1934 - scrivono gli alpini su ana.it, raccontando la storia da romanzo di Giacomo Vivenzi - ha fatto parte del Battaglione Vestone. Rientra dal servizio militare nel 1936, si sposa con Virginia nel 1940 e ha due figlie, Albertina e Dorina. Viene mandato al fronte nel 1943, ma l’8 settembre al Brennero, a Colle Isarco, i tedeschi lo fanno prigioniero. Liberato nel 1945, caricato su una tradotta, arriverà a casa dopo un mese di viaggio». 

Il Cumilì riprende la sua vita «come boscaiolo, tagliando e vendendo legna da ardere. Nascono altri due figli, Giuseppina e Federico». Oggi vive attorniato da figli e nipoti e, quando il tempo lo permette, esce di casa e va a sedersi sotto un grande noce a leggere "L’Alpino", come sottolinea il Cumilì con orgoglio.
Buon compleanno, grande Alpino.

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