/ Attualità

Attualità | 02 maggio 2020, 14:44

Coronavirus: niente nomi di congiunti o fidanzati nell'autocertificazione che si userà da lunedì

Lo scopo è quello di tutelare la privacy. Gli spostamenti per raggiungere familiari (compresi suoceri, nuore e generi) o affetti stabili dovrebbero essere indicati nelle "spontanee dichiarazioni"

Coronavirus: niente nomi di congiunti o fidanzati nell'autocertificazione che si userà da lunedì

Si è tanto dibattuto, negli ultimi giorni, sulla possibilità di andare a trovare i congiunti dal 4 maggio (data della cosiddetta fase 2 stabilita dal Governo) ma chi pensava di dover indicare nella nuova autocertificazione il grado di parentela preciso, o se andava a trovare fidanzata o compagno, rimarrà "sollevato" o, chissà, "deluso". Nel nuovo modulo, infatti, non ci dovrebbero essere sezioni "dedicate", ma occorrerà specificare il motivo dello spostamento nello spazio delle libere dichiarazioni. 

Oltre ai consueti dati anagrafici, la nuova autocertificazione si dovrebbe presentare molto simile all'ultima predisposta dal Ministero dell'Interno, su indicazione dell'Esecutivo. Occorrerà sempre dichiarare infatti, di "non essere sottoposto alla misura della quarantena ovvero di non essere risultato positivo al Covid-19".

Resta ferma anche l'indicazione dell'inizio dello spostamento e la destinazione, "di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio vigenti alla data odierna (...) concernenti le limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone fisiche all'interno di tutto il territorio nazionale" e di "essere a conoscenza delle ulteriori limitazioni disposte con provvedimenti" del presidente della Regione "di partenza e di arrivo" (se ci si sposta per lavoro tra regioni), e che lo spostamento "rientra in uno dei casi consentiti dai medesimi provvedimenti". 

Gli spostamenti consentiti sono sempre quelli di lavoro, assoluta urgenza, situazione di necessità e motivi di salute. Le nuove possibilità, così come previste dal nuovo decreto a firma del premier Giuseppe Conte, non dovrebbero essere specificatamente evidenziate in un'apposita sezione, ma occorrerà inserirle nelle "spontanee dichiarazioni", poste in fondo al modulo.

Alle tre motivazioni che consentono, oggi, gli spostamenti si aggiungerà la possibilità di incontrare i propri congiunti. Il Governo, dopo le polemiche e i dubbi recenti, ha reso noto che sotto questo termine rientrano i "parenti e affini, coniugi, conviventi, ma anche fidanzati e affetti stabili". Con “affini” si intendono suoceri, nuore, generi, con cui il legame viene meno in caso di scioglimento del matrimonio, ma anche "fidanzamenti e affetti" purché "stabili", ma il criterio che indica la "stabilità" della relazione non è stato al momento reso noto e arriverà tramite Faq entro domani.

Resta ferma la disposizione di usare le mascherine protettive e di "non creare assembramenti", quindi sì alle visite, ma no feste e party di famiglia o tra amici. Non è obbligatorio indicare il nome delle persone a cui si farà visita né il loro indirizzo di residenza. Lo scopo è quello di tutelare la privacy e per lo stesso motivo le forze dell’ordine non potranno farne richiesta.

L'ultima novità riguarda la possibilità di rientrare nel proprio luogo di residenza o domicilio per tutti coloro che al momento dell'avvio delle misure di contenimento del contagio siano rimasti bloccati nel luogo di lavoro o studio. L'ordinanza va intesa a prescindere dalla regione di provenienza.

Infine si potrà andare in chiesa per celebrazioni funebri (fino a un massimo di 15 partecipanti e con mascherine), andare nei parchi, con contingentamento degli ingressi, svolgere attività sportiva rispettando una distanza di 2 metri e 1 metro per l’attività motoria, anche oltre i 200 metri dalla propria abitazione; sono consentiti gli allenamenti di atleti professionisti (da svolgere con la dovuta distanza e senza condivisione degli spogliatoi) e andare a lavoro per i dipendenti del settore manifatturiero, edile e delle attività all’ingrosso ad essi correlati.

Appare poi già decisa la questione relativa alle seconde case. Nel decreto tutt'ora in vigore è infatti contenuto un divieto esplicito a recarsi nelle seconde case. Nel Dpcm valido dal 4 maggio il divieto è stato eliminato e questo ha generato l’equivoco sul fatto che tra gli spostamenti consentiti all’interno della regione ci fosse anche quello per trasferirsi nelle seconde case. Palazzo Chigi ha invece ribadito che questa possibilità non ci sarà poiché i motivi giustificati sono soltanto quattro e anche nelle ordinanze regionali che consentono di andare nelle seconde case (vedi il Veneto) è specificato che sono permessi soltanto interventi di manutenzione per poi rientrare nel proprio domicilio. Sul punto comunque si attendono le decisioni restrittive che ogni singola Regione potrà assumere, Lombardia compresa.

Fonti del Viminale poi, indicano che comunque si potranno usare anche le "vecchie" certificazioni, basterà barrare le note non più attuali.

Il modulo dell'autocertificazione dal 4 maggio dovrebbe cambiare come nell'allegato che vi proponiamo qui in basso. 

Files:
 autocertificazione in vigore dal 4 maggio (87 kB)

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore