Ieri (domenica), i carabinieri della stazione di Mortara, nel corso di una perquisizione domiciliare delegata dall’autorità giudiziaria in un complesso di più appartamenti a Mortara in uso per la maggior parte a nuclei famigliari imparentati tra loro, hanno arrestato per furto continuato e aggravato di energia elettrica sei persone di età compresa tra i 18 e i 50 anni di origini rumene ad eccezione di un marocchino 50enne. Le sei famiglie residenti nel complesso attenzionato avevano allacciato illecitamente l’impianto elettrico dei propri appartamenti direttamente alla rete pubblica “Enel Distribuzione S.p.a.”, da almeno due anni, per un danno presunto di almeno undicimila euro, il tutto riscontrato unitamente ai dipendenti dell’ENEL, chiamati e intervenuti sul posto per gli accertamenti del caso.
Le manomissioni sono state facilmente individuate poiché alcune:
- erano visibili a causa del groviglio di cavi esposti collegati ad un salvavita e, abbassando la leva del contatore, la fornitura di energia elettrica non si interrompeva;
- avevano il contatore che, di fatto, non misurava la fornitura della stessa, in quanto il misuratore era stato manomesso così come la vite antifrode ed erano stati collegati i cavi dell’impianto privato direttamente alla presa di alimentazione della rete elettrica di distribuzione;
- presentavano un allacciamento fraudolento sulla presa pubblica mediante rottura del contatore che ancora si trovava a terra ai piedi della stessa presa, completamente divelto dalla propria sede con i cavi
dell’impianto privato allacciati direttamente sul cavo di alimentazione pubblica.
In un caso, al momento dell’ispezione, i militari si sono accorti della manomissione anche se, al loro arrivo, uno degli arrestati, non visto, aveva cercato di eludere il controllo quando aveva compreso che l’accertamento, vista la presenza dei tecnici, sarebbe stato approfondito. Infatti, in questo caso veniva appurato che il consumo era stato fatto, ma la manomissione era stata rimossa da poco, in quanto il frigorifero risultava essere da poco spento per mancanza di corrente ma era presente il ghiaccio nella cella frigo.
Le perquisizioni sono state delegate nell’ambito di un procedimento penale instaurato a seguito di una denuncia per furto e ricettazione sporta in altra Procura.