“Sul tema vaccini continuiamo a non avere quelle certezze che da tempo reclamiamo”, dichiara il Segretario SPI Cgil Lombardia Valerio Zanolla “da Regione Lombardia continuano a giungere messaggi contraddittori. Per ora l’unica certezza è che, al momento, i medici riceveranno da subito solo ognuno 30 vaccini quando, al contrario, ne servirebbero almeno 400 per ognuno di loro, senza tenere conto che non saranno sufficienti i vaccini messi a disposizione negli scorsi anni, quest’anno complice la pandemia saranno molte di più le richieste e la regione non ha pensato a questa eventualità".
"Non lo diciamo noi - continua Zanolla - è una questione che sollevano gli stessi camici bianchi. Rischiamo di arrivare a metà novembre, al contrario di altre Regioni come ad esempio l’Emilia-Romagna, senza aver vaccinato quelle persone che più hanno bisogno, in particolare gli anziani con pluri patologie. Sui vaccini non si può scherzare ed è imbarazzante notare come si giunga a fine ottobre ad affrontare un problema che doveva essere pacificamente risolto nei mesi precedenti”.
"Inoltre quello che sta accadendo che molte persone a pagamento, anche se non facenti parte dei soggetti fragili si pagano il vaccino rivolgendosi agli istituti privati, come mai gli istituti privati della Lombardia hanno i vaccini e fanno la pubblicità? Mentre il sistema pubblico non li ha ancora a disposizione per le persone a rischio e per gli operatori sanitari, medici, infermieri, personale occupato nelle RSA. Va anche detto che già siamo a conoscenza di persone che si rivolgono alle regioni vicine, Emilia e Veneto e a pagamento trovano il vaccino", conclude Zanolla.