Con tre giorni di ritardo rispetto alla consueta tabella di marcia, il ministero della salute ha diffuso i dati del nuovo monitoraggio settimanale condotto dall'Istituto superiore di sanità elaborando i dati sull'epidemia di Covid trasmessi dalle Regioni dal 26 Ottobre al primo Novembre. E il quadro che delinea fa comprendere perchè cinque regioni, a partire da mercoledì 11 Novembre lasceranno la zona di rischio gialla per quella di rischio arancione, con l'entrata in vigore di misure anti-contagio più restrittive.
Nel rapporto di legge che l'epidemia è in rapido peggioramento. Su scala nazionale, l'indice Rt di trasmissione del contagio è salito a 1,72 (il limite di sicurezza è 1, ovvero un positivo al Covid che contagia solo un'altra persona). La Lombardia ha l'indice Rt più alto, 2,08, ma ci sono moltissime regioni con Rt fra 1,5 e 2.
Il numero di casi sintomatici è passato da 54.377 (periodo 12/10-25/10) a 129.238 (periodo 19/10-01/11), quindi è più che raddoppiato.
L’aumento di casi di Covid è diffuso in tutto il Paese. Si mantiene stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso il tracciamento dei contatti dei positivi (19,5%) mentre i casi identificati per la comparsa di sintomi sono arrivati al 35,1%. Stabile (27,4%) la percentuale dei casi individuati attraverso gli screening mentre è ormai non più trascurabile la percentuale dei casi per cui non è stato riportato il motivo dell’accertamento diagnostico (18%).
Continua purtroppo ad aumentare il numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note - 74.967 questa settimana contro i 49.511 della settimana precedente - e in alcune regioni rappresentano l’80% dei nuovi positivi segnalati.
"La maggior parte del territorio nazionale è compatibile con uno scenario di tipo 3 - dichiarano gli esperti dell'Iss nel monitoraggio - ma è in aumento il numero di regioni e province autonome in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4".
Lo scenario 3 si materializza quando l'indice Rt di trasmissione del contagio è fra 1,25 e 1,5, non si riesce più a garantire il tracciamento delle persone entrate in contatto stretto con i positivi e i servizi sanitari mostrano segnali di sovraccarico. Lo scenario 4 scatta quando il contagio si trasmette in modo incontrollato, l'indice Rt è sempre al di sopra di 1,5 e il sistema sanitario va in crisi.
"Si conferma una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sull’intero territorio nazionale - prosegue il rapporto dell'Iss - Tutte le regioni sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane - prosegue il monitoraggio - È essenziale rafforzare le misure di mitigazione in tutte le Regioni e province autonome".
Qui sotto gli indici Rt registrati in tutte le regioni dal 26 Ottobre al primo Novembre, con il dato relativo all'incidenza di casi positivi ogni centomila abitanti:
Toscana - Rt 1,53, incidenza 241 x 100mila abitanti
Abruzzo - Rt 1,54, incidenza 248 positivi ogni 100mila abitanti
Basilicata - Rt 1,99, incidenza 151 x 100mila abitanti
Calabria - Rt 1,6, incidenza 66 x 100mila abitanti
Campania - Rt 1,57, incidenza 370 x 100mila abitanti
Emilia Romagna - Rt 1,63, incidenza 265 x 100mila abitanti
Friuli Venezia Giulia - Rt 1,6, incidenza 227 x 100mila bitanti
Lazio - Rt 1,36, incidenza 232 x 100mila abitanti
Liguria - Rt 1,48, incidenza 414 x 100mila abitanti
Lombardia - Rt 2,08, incidenza 522 x 100mila abitanti
Marche - Rt 1,29, incidenza 232 x 100mila abitanti
Molise - Rt 1,88, incidenza 199 x 100mila abitanti
Provincia autonoma di Bolzano - Rt 1,87, incidenza 468 x 100mila abitanti
Provincia autonoma di Trento - Rt 1,61, incidenza 272 x 100mila abitanti
Piemonte - Rt 1,97, incidenza 418 x 100mila abitanti
Puglia - Rt 1,57, incidenza 137 x 100mila abitanti
Sardegna - Rt 1,24, incidenza 105 x 100mila abitanti
Sicilia - Rt 1,4, incidenza 123 x 100mila abitanti
Umbria - Rt 1,53, incidenza 362 x 100mila abitanti
Valle d'Aosta, Rt 1,54, incidenza 529 x 100mila abitanti
Veneto, Rt 1,56, incidenza 336 x 100mila abitanti