La novità è stata comunicata dalla Pfizer al commissario per l'emergenza Covid Domenico Arcuri alle 15.38 di oggi: a partire da lunedì 19 Gennaio sarà ridotta del 29% la fornitura settimanale di vaccini contro il Covid-19 concordata con Arcuri e, per suo tramite, con le Regioni italiane. Si tratta di circa 140mila dosi in meno alla settimana rispetto alle 490mila concordate. Motivazione: la necessità di ristrutturare e potenziare lo stabilimento di Puurs, in Belgio, per aumentare la produzione di vaccini.
La riduzione della fornitura riguarda tutti i Paesi europei e la Pfizer non ha specificato se il problema si presenterà anche nelle settimane successive e per quanto tempo.
La Pfizer ha annunciato anche ad Arcuri di avere deciso unilateralmente a quali centri di somministrazione italiani consegnare la fornitura ridotta di vaccini e i quantitativi corrispondenti.
La notizia aveva cominciato a circolare nel pomeriggio dopo una nota ufficiale dell'Istituto di sanità di Oslo, in Norvegia, e poi è stata confermata anche dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Layen.
Il commissario Arcuri ha definito la decisiond grave e dall'incredibile tempistica e ha inviato una risposta formale alla Pfizer esprimendo disappunto, elencando le possibili conseguenze di una riduzione delle forniture e chiedendo l'immediato ripristino delle quantità da distribuire alle regioni italiane.
"In assenza di risposte - ha scritto Arcuri - metteremo in atto ogni eventuale azione conseguente in tutte le sedi".
Il rallentamento della fornitura della Pfizer mette a rischio il regolare proseguimento della campagna nazionale di vaccinazione anti-Covid iniziata in Italia alla fine dicembre e andata avanti finora a gonfie vele: oggi i cittadini che hanno ricevuto la prima dose di vaccino hanno superato il milione.
Il problema principale è che, dalla prossima settimana, deve cominciare anche la somministrazione della seconda dose di richiamo alle persone individuate per questa prima fase della campagna ovvero i sanitari e gli anziani delle rsa che hanno già ricevuto la prima dose. Il commissario Arcuri aveva chiesto alle Regioni di conservare una scorta di almeno il 30% delle dosi ricevute proprio per fronteggiare eventuali ritardi nell'arrivo dei nuovi carichi ma non tutte le regioni hanno seguito queste indicazioni e alcune hanno quasi esaurito la fornitura ricevuta. Va detto che, in alternativa, può essere usato anche il vaccino dell'azienda americana Moderna che però, al momento, ha inviato in Italia solo 47mila dosi.