I più giovani oltre a non averlo mai visto calcare un campo da calcio molto probabilmente non lo hanno nemmeno sentito nominare, eppure si sta parlando di un attaccante da 161 reti in 563 presenze tra Serie A, Serie B, Lega Pro ed Eccellenza. E chi sarebbe costui? Andrea Soncin, in arte Il Cobra. Seconda punta di peso e ottimo colpitore di testa, Soncin è nato a Vigevano ed è cresciuto calcisticamente nel Vigevano, da cui è partito per divenire presto un “girovago del pallone”.
Venezia, Perugia, Fiorentina, Atalanta e Lanciano sono solo alcuni club in cui ha militato nel corso di una carriera lunga 23 anni; 23 anni in cui ha conosciuto il calcio a 360 gradi e in tutte le sue sfaccettature. Dopo l’esperienza in C2 con la Solbiatese, lo ritroviamo un anno dopo in A con il Venezia – squadra con cui per altro non segnerà nemmeno un goal – per poi scomparire e riapparire in Eccellenza con il Vigevano.
Con la maglia biancoazzurra, Soncin diventerà finalmente Il Cobra Soncin grazie a 19 reti realizzate in 28 presenze. Un bel happy-ending si dirà, e invece no perché sbarcando a Perugia torna a essere un attaccante non letale, addirittura innocuo come ai tempi di Venezia. La carriera “vissuta sull’ottovolante” da parte di Soncin continua perché con la Sambenedettese in C2 e poi in C1 cresce come attaccante totalizzando 24 reti in 62 apparizioni. Finalmente verrebbe da dire; dopo tanto correre dietro a un pallone ecco delle belle soddisfazioni! E le soddisfazioni, come si vedrà tra poco, non si esauriscono certo con la Sambenedettese. Il bello (della sua carriera) doveva infatti ancora venire.
Fiorentina e Atalanta, le maglie più pesanti
Soncin durante la sua lunga carriera avrà l'onore di giocare in Serie B con la maglia della Fiorentina prima e con quella dell'Atalanta poi. La stagione a tinte viola è quella del 2003-2004, durante la quale scenderà in campo una sola volta senza per altro fare male all'avversario, mentre quella a tinte nerazzurre è quella del 2005-2006, con tanto di 10 reti in 35 presenze. I nerazzurri l'anno successivo (2006-2007) torneranno in A, e con loro Soncin che segnerà il suo primo gol nella massima serie il 5 novembre 2006 contro il Milan. Una gioia immensa per Il Cobra che al termine della stagione passerà all’Ascoli. Tirando le somme, il suo biennio a Bergamo gli ha fruttato 12 goal, di cui il primo in A.
Lasciare il segno in una città importante come Bergamo non è da tutti, come non è da tutti allenarsi sempre con la massima professionalità come fece Soncin anche in quei 2 anni indimenticabili. Attaccante umilissimo che ha fatto parlare di sé per l'impegno in campo, non come l'eccentrico Mario Balotelli abituato a essere al centro dell'attenzione nel bene e male (più nel male che nel bene!), Andrea non è diventato famoso dopo 23 anni di calcio giocato solamente perché ha sempre messo al primo posto la squadra rispetto alle sue ambizioni.
Un palmarès non di primo piano ma comunque importante
Avere messo sempre al primo posto la squadra rispetto alle proprie ambizioni in termini di palmarès non è stata la mossa migliore di Soncin. Ma in fondo quando si è un calciatore generoso e poco abituato ai protagonismi poco importa. Nel suo piccolo, Il Cobra ha comunque vinto un torneo cadetto con l’Atalanta, stagione 2005-2006, ed è stato capocannoniere in C1 grazie ai 21 goal realizzati con la maglia del Lanciano. Infine ha vinto il campionato d’Eccellenza con il Vigevano nel 2000-2001, squadra da cui tutto è cominciato.
Fu proprio la città di Vigevano a offrire l’opportunità ad Andrea di dare i primi calci al pallone – era il periodo delle giovanili 1985-1994 – e fu sempre la città di Vigevano che lo riaccolse a braccia aperte durante quel 2000-2001 che fu un inno alla gioia calcistica. Non come nel 2019, ma quello è un altro discorso, un altro calcio rispetto a quello che vide protagonista Andrea Soncin detto Il Cobra.