Il tempo si è letteralmente fermato ieri (sabato) all'inaugurazione dell'antologica "Attraverso il tempo" di Piergiorgio Panelli, artista a tutto tondo, che ha servito l'arte in ogni sua forma dai primi lavori adolescenziali alla ormai consolidata maturità artistica non prevedibile, come l'ha definita il critico d'arte Giuliana Bussola.
Panelli ci racconta che la sua passione è nata mentre osservava la mamma sarta tracciare sulla stoffa i segni con il gessetto, da qui il desiderio di cimentarsi all'arte figurativa, che nel tempo, anche grazie agli studi universitari che gli hanno permesso di affinare la propria tecnica, ha raggiunto la capacità di assimilare e fare propri molti movimenti dell'arte contemporanea fra cui l'espressionismo astratto del pittore danese Asger Jorn.
In questo anno segnato da profonde difficoltà e restrizioni a causa della pandemia, Panelli trova rifugio nella lentezza, considerandola come unico usbergo alla vita sempre più freneticamente tecnologica del mondo moderno, da qui l'ispirazione di raffigurare le tartarughe come simbolo della lentezza, ma anche della caparbietà che dovrebbero contraddistinguere ogni essere umano.
La solarità e la gioia di vivere che caratterizzano questi lavori regalano al pubblico una senso di serenità e pace interiore, a differenza dell'espressionismo tedesco estremamente drammatico e truce.
Originale l'intervento dell'avvocato scrittrice Elisabetta Raviola che ha proposto ai partecipanti uno spunto dal romanzo La Lentezza di Milan Kundera.
All'evento sono intervenuti l'assessore alla Cultura del comune di Casale Monferrato Gigliola Fracchia, un esponente del circolo Ravasenga e alcune personalità di spicco legate al mondo della cultura casalese.