I "treni a vapore" di Ivano Fossati hanno introdotto un viaggio nel tempo con la voce di velluto di Fiorella Mannoia.
Il brano che da nome al tour "Padroni di niente", racconta la Mannoia, è nato durante la pandemia, periodo nel quale ognuno si è reso conto della propria impotenza di fronte a certi avvenimenti.
"Donne non si nasce, donne si diventa" di Simone de Beauvoir, con questa citazione la cantante ha introdotto la canzone "Imparare ad essere una donna".
Con il brano "Si è rotto" l'artista ha voluto rendere omaggio a Fabio Capezzone, paroliere che le ha donato questo magnifico testo.
Durante l'esecuzione dell'ultimo brano che le ha omaggiato Ivano Fossati "Penelope" ha stupito il pubblico danzando un ritmato flamenco.
Toccante la dedica al Maestro Franco Battiato, recentemente scomparso, con "La cura". Al termine dell'esecuzione del brano due palloncini a forma di cuore l'hanno raggiunta sul palco.
Nel corso di questo live la Mannoia ha sorpreso il pubblico con il suo brano d'esordio "Caffè nero bollente", proposto al Festival di Sanremo del 1981 che ha particolarmente enfatizzato la bravura strumentale della sua band.
"Vigevano lo senti... che bel rumore", è la dedica che l'artista romana ha donato alla platea, durante l'esecuzione di "Sally" canzone scrittale da Vasco Rossi.
Sensazionale e strepitosa la coda del brano "Cercami" di Renato Zero unicamente strumentale eseguita dalla band con un duo esaltante di chitarre elettriche.
Non poteva mancare il sound celtico che caratterizza la ballata "Il cielo d'Irlanda".
Un bis concesso agli spettatori, nella versione acustica di due chitarre classiche è stato "Cara" di Lucio Dalla
"... Buonanotte anima mia, adesso spengo la luce e.... così sia..."
Buonanotte Fiorella e grazie da Vigevano!!!