Gianni Morandi, al festival di Sanremo con "Apri a tutte le porte", in conferenza stampa. E' quinto nella classifica provvisoria. "Sono contento del mio brano, lo sento in radio e l'ho sentita canticchiare anche qui, in giro per Sanremo".
La telefonata con Jovanotti, che firma il testo dell'amico Morandi: "Stai andando forte", mi ha detto dopo l'esibizione. Una canzone positiva, di reazione ai tempi attuali: la speranza di uscire dall'emergenza Covid, con il video ambientato in un carcere da cui si scappa per andare verso il sole. Un inno alla vita.
Morandi commenta la commozione sul palco, nella prima serata: "Mi sono scese le lacrime per la grande accoglienza, per il grande applauso con cui il pubblico mi ha accolto. Mi sono passati tutti i miei 60 anni di musica davanti agli occhi".
Alla domanda sul rischio di tornare a Sanremo e di rimettersi in gioco, risponde con la leggerezza di chi non ha più niente da dimostrare. "A me piace ributtarmi nella mischia, lo faccio da sempre".
E ancora: "La parte più importante e che gli piace di più del mio lavoro? Il contatto con il pubblico, i concerti, per me è il momento della verità, il momento magico, quello dello scambio. Ho fatto più di 3000 concerti in tutto il mondo, per me è il momento più bello. Molti artisti si sono ritirati continuando ad incidere, finché ce la faccio voglio stare in mezzo alla gente".
Poi racconta della rivalità con Massimo Ranieri, sulla quale entrambi, adesso, scherzano. "Però, magari sotto sotto, continuiamo ad invidiarci reciprocamente. Un Bologna-Napoli che si è trascinato negli anni. Quando andavamo a Napoli perdevamo noi e viceversa".