I 99 rider, che erano stati ammessi come parte civile, escono dal processo milanese a carico di Gloria Bresciani, manager sospesa di Uber Italy, per caporalato relativo all’inchiesta della GdF e del pm Paolo Storari sulla presunta intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro dei ciclo-fattorini del servizio Uber Eats.
La revoca della costituzione come parte civile dei rider è arrivata dopo aver finalizzato con la società (responsabile civile nel dibattimento) un accordo per il risarcimento del danno pari a mezzo milione di euro. A ogni rider verrà quindi corrisposta una cifra di circa cinque mila euro.
L’apertura dell’istruttoria dibattimentale è stata rinviata dal giudice Mariolina Panasiti all’udienza del 20 maggio per permettere a Uber Italy di accordarsi per risarcire il danno anche con le ultime due parti civili rimaste Cgil e Camera del Lavoro di Milano.