Pavia è al 22° posto tra le città più care d'Italia. In testa a questa non invidiabile classifica c'è Bolzano, dove l'inflazione tendenziale di febbraio pari a +6,8% si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 2163 euro, ma che svetta a 3052 euro per una famiglia di 4 componenti.
È l'Unione Nazionale Consumatori ad aver stilato la classifica delle città e delle regioni più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita, sulla base dei dati diffusi mercoledì scorso dall'Istat.
Varese è la prima provincia della Lombardia, al pari di Brescia che l'appaia al 18ª posto d'Italia, tra le città più care della Lombardia, Milano è 23ª. Como è solo 57ª con la spesa annua media per famiglia aumentata di 1.292 euro, penultima città in Italia per l'inflazione più bassa registrata (+4,7%). Più in basso nella gallery trovate la classifica completa.
Al secondo posto della graduatoria c'è Piacenza dove il rialzo dei prezzi del 7% determina un incremento di spesa pari a 1870 euro per una famiglia media, al terzo posto Forlì-Cesena, dove il +6,7% genera una spesa supplementare pari, rispettivamente, a 1.789 euro per una famiglia tipo.
Appena fuori dal podio Bologna dove si spendono mediamente 1.692 euro in più (+6%), al quinto posto Padova (+6,6% pari a +1667 euro), seguono Treviso (+6,5%, +1641 euro), Pistoia (+6,2%, +1615 euro), in ottava posizione Firenze (+5,8%, +1598 euro), poi Trieste (+6,7%, +1587 euro). Chiude la top ten delle città più salate Genova (+6,5%, 1577 euro).
L'inflazione più alta d'Italia è quella di Catania, +7,4%, che però, per via della minor spesa in valore assoluto, si colloca "solo" in undicesima posizione con +1566 euro. Quella più bassa d'Italia, invece, è a Cremona (+4,6%, +1265 euro), seguita a ruota da Como (+4,7%, +1292 euro).
La città più virtuosa d'Italia, però, in termini di spesa aggiuntiva più bassa, è Macerata, dove in media si spendono 1.036 euro in più (+4,8%), seguita da Potenza dove l'inflazione pari a +5,4% determina un esborso addizionale di 1.097 euro, mentre al terzo posto si colloca Campobasso (+5,6%, +1117 euro).
In testa alla classifica delle regioni con più rincari, con un'inflazione annua a +6,5%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 1.761 euro su base annua, e che vince la classifica con 2.523 euro per una famiglia di 4 persone. Segue la Valle d'Aosta, dove la crescita dei prezzi del 5,9% implica un'impennata del costo della vita pari in media a 1.500 euro e a 2478 euro per una famiglia di 4 componenti. Al terzo posto la Liguria, +6,4%, con un rincaro annuo di 1.435 e 2368 euro.
Le regioni più convenienti: Sardegna (+6,1%, +1204 euro in media), Campania (+5,8%, +1162 euro) e Puglia (+6,2% e 1179 euro). La regione con l'inflazione più elevata, comunque, è la Sicilia con +6,8% (+1313 euro, +1820 euro per una famiglia di 4 persone).
«Anche considerando il minor salasso annuo, quello di Macerata, nessuna famiglia in Italia ha guadagnato in un anno 1.036 euro in più - afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori - Gli italiani, insomma, si stanno pesantemente impoverendo e questo avrà effetti nefasti sui consumi e sulla ripresa economica del Paese. Per questo è importante che il Governo oggi intervenga con misure serie per calmierare i prezzi e il primo provvedimento da prendere è quello di ridurre i prezzi dei carburanti che incidono su tutta la merce trasportata e ricadono sui consumatori finali, abbattendo le accise di benzina e gasolio di almeno 50 centesimi».