Un abbraccio atteso per oltre due anni, un appuntamento tanto desiderato e più volte rimandato a causa della pandemia, ma il popolo di Luciano Ligabue ha saputo aspettare e finalmente ha celebrato i “30 anni in un giorno” su e giù dal palco. Una grande festa con 3 ore di concerto, per un evento alla nuova RCF Arena di Reggio Emilia completamene sold out con 103.000 biglietti venduti.
L`emozione è grande e anche un artista rodato come Luciano Ligabue non nasconde la tensione prima di salire sul palco.
Il Liga torna così alla sua dimensione preferita, quella del live, con lui sul palco i musicisti che hanno condiviso con lui gli ultimi 30 anni: Il Gruppo (Fede Poggipollini – chitarra / Niccolò Bossini – chitarra / Max Cottafavi – chitarra / Luciano Luisi – tastiere / Ivano Zanotti – batteria / Davide Pezzin – basso), i ClanDestino (Max Cottafavi – chitarra / Giò Marani – tastiere / Gianfranco Fornaciari – tastiere / Gigi Cavalli Cocchi – batteria / Mirco Consolini – basso) e La Banda (Fede Poggipollini – chitarra / Mel Previte – chitarra / Luciano Luisi (tastiere) / Robby Pellati – batteria / Antonio Righetti – basso).Ad aprire il concerto il suo ultimo singolo “Non cambierei la mia vita con nessun altra”, brano nato dopo il lockdown che lo ha costretto a fermarsi e a guardarsi indietro:
“Nessuna vita è perfetta ma sono contento di essere arrivato a questa conclusione, non ci sono arrivato dieci anni fa ma ora”. Per l`occasione, Ligabue ha deciso di invitare alcuni amici che hanno fatto parte del suo percorso artistico: Loredana Bertè, Francesco De Gregori, Elisa, Eugenio Finardi, Gazzelle e Mauro Pagani, assente Piero Pelù, infortunatosi lievemente durante il concerto di Milano.
Ogni ospite ha un significato speciale, con De Gregori ha voluto eseguire “Buonanotte all`Italia”: “Continuo ad avere lo stesso sentimento per questo paese, più passa il tempo più divento sentimentale: sento ancora di più amore e disprezzo per le cose che non funzionano in questo paese. Ma sono e resto legato più che mai a questo paese nonostante tutto”.E poi c`è il no alla guerra e l`omaggio a Gino Strada, ogni brano di questo maxi evento è un messaggio di pace e fratellanza.
In scaletta 31 brani che hanno fatto la storia del rock italiano, ma anche alcuni dei suoi ultimi lavori, in una alternanza tra passato e presente guardando al futuro di un artista che in 32 anni di carriera ha saputo innovarsi restando fedele al rock.Una sola canzone non è sua, “Musica Ribelle”, una doverosa restituzione con il mitico Eugenio Finardi. “Più di 30 anni fa ha creduto in me e mi ha fatto aprire il suo concerto, poi Musica ribelle è un grande pezzo, una chiamata a svegliarsi e a darsi da fare. È un omaggio a chi negli anni `70 ha dimostrato che si poteva fare la canzone d`autore con uno spirito rock`. Luciano ha voluto così ripartire da dove tutto è iniziato.
Anche nei numeri del palco torna il 7 tanto caro a Ligabue, visto che i suoi ultimi lavori si intitolano 7 e 77 +7, e dunque ecco che il palco di Campovolo è di 77 metri di larghezza, un caso ha spiegato il manager del Liga Maioli, e 19 metri di altezza, con 20 metri di profondità di, passerella centrale di 36 metri che taglia a metà la Red Zone. 876 corpi illuminanti e 3 ledwall da 16×9 metri ciascuno. Il pubblico disposto in orizzontale rispetto al palco invece che in verticale e grazie alla pendenza del 5%, espediente che permette una visione ottimale per il pubblico ma anche per l`artista sul palco.“Sono felice di inaugurare questa arena, mi sento a casa” ha detto Ligabue.
Dopo l`evento a Campovolo, Ligabue tornerà live a settembre con cinque concerti all`Arena di Verona: il 27, 29 e 30 settembre e l`1 e 3 ottobre. E come dice Liga: Il meglio deve ancora venire.