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Cultura-Eventi | 30 ottobre 2022, 11:30

Valle: alla biblioteca "Marucchi" presentazione del libro "La fabbrica della nebbia" di Gino Cervi

Sabato 12 novembre alle 16

Valle: alla biblioteca "Marucchi" presentazione del libro "La fabbrica della nebbia" di Gino Cervi

La nebbia, metafora esistenziale capace di trasformare il reale in frammenti onirici, cala silente sulle pagine del romanzo di Gino Cervi  “La fabbrica della nebbia” sottotitolo: Piccolo viaggio sentimentale dentro quel che cancella e svela (Ediciclo editore); che la biblioteca “Giuseppe Marucchi” di Valle Lomellina  presenterà sabato 12 novembre alle 16  in sala polifunzionale “Alessandro Savini” piazza Corte Granda, alla presenza dell’autore, che dialogherà con Francesca Ventura operatrice culturale.

Chi è Gino Cervi ? Giornalista, scrittore, filologo e come lui ama definirsi, “meccanico dei libri”, nato alla Zelata di Bereguardo  (Pavia, 1964)  in seno alla nebbia, che avvolge i corpi, l’anima e le cose.

E da questa concezione intimistica, traspaiono tutti i legami autentici del cuore, che sottendono l’opera inserita nella collana “piccola filosofia di viaggio” dalla quale emergono e prendono forma gli elementi distintivi di  un originale quanto coinvolgente  itinerario sentimentale dentro i misteri letterari di questa - per noi lomellini - familiare caligine che, misteriosamente ci conduce in un mondo irreale  ammantato di misticismo capace di ovattare echi, suoni e rumori. La scrittura, di chiarezza cartesiana è fluida, ben ritmata e sempre sottesa da un alto e coinvolgente registro lirico che non risente dello spazio assegnato alla forma narrativa: il romanzo breve.  

“Vi siete mai chiesti – domanda l’Autore - se la nebbia ha un suono? E la risposta l’affida a Georges Simenon il padre del commissario Maigret:“Sarà in fondo che nella nebbia si nascondono le nostre questioni private con le quali qualche volta è bene fare i conti, anche se non è detto che ci si riesca.”  

Le pagine di “La fabbrica della nebbia” sembrano metaforicamente attraversate dalle dimensioni immanente e trascendente, che  si incontrano nella nostra innata foschia di casa e vivono un singolare confronto, lasciando traccia di sé nella coscienza del lettore, catturato come non mai in questo vortice inebriante che cancella spazio e tempo, richiamando con forza vecchi e nuovi interrogativi anche di impronta esistenziale, capaci di scuotere ognuno di noi. La nebbia non è semplicemente un fenomeno atmosferico – ci dice Cervi - ma un mondo che accoglie i suoi figli  e si manifesta in modalità diverse: nasconde o disvela, minaccia o protegge, sempre però inesauribile fonte di immaginazione che si percepisce un po’ ovunque. A questo punto l’Autore ci presenta alcuni dei principali protagonisti della letteratura nazionale e internazionale che hanno trattato nelle loro opere della nebbia. E come non iniziare il viaggio dal sommo poeta Dante, che nel XXXI canto dell’Inferno scrive “ Come quando la nebbia si dissipa / lo sguardo a poco a poco raffigura / ciò che cela il vapor che l’aere stipa.”

A seguire Vittorio Sereni con “ Nebbia”; poi è la volta di G. Carducci con la sua nebbia “a gl’irti colli…”; ed ecco Umberto Eco , alessandrino e anch’egli figlio della nebbiosità, che accompagna figure  leggendarie che hanno attinto da questa bruma: Gianni Brera, Alberto Savinio, Giovanni Testori, Mario Fossati cantore del ciclismo epico, il già citato Georges Simenon o, pittori come Turner e il fotografo Luigi Ghirri senza tralasciare opere cinematografiche del calibro di: Porto delle nebbie, Rocco e i suoi fratelli, Amarcord.

Forse è bene non dimenticarci che c’è anche una musica della nebbia, che modella timbri e suoni.  Ma il panorama culturale delle rievocazioni e degli stati d’animo determinati dalla nebula non finiscono qui; ergo, noi non andiamo oltre perché non vogliamo sottrarre al lettore il piacere di altri incontri, di altre conoscenze. Nel corso del pomeriggio culturale troveremo al leggìo Francesca Ventura, che ci regalerà alcuni frammenti de “La fabbrica della nebbia”. Al termine dell’esposizione letteraria ci sarà spazio per un proficuo dibattito, che coinvolgerà il pubblico in sala.  

 

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