È l’alba del Novecento, a Ibla, lì dove la vita scorre fiacca sulla campagna stanca; lì dove si accalcano notabili tronfi, mogli tradite e poveri diavoli; lì dove la farmacia Albanese, per tutti «molto più di una chiesa», di colpo rimane orfana di colui che da tanti anni la amministra con riserbo monastico. Quando a succedergli accorre da Napoli un giovane senza passato, accolto da ostilità e diffidenza che piano piano si sciolgono in un cauto abbraccio, il paese prende a pulsare e la farmacia a rivivere. Ad Antonio Fusco, questo il suo nome, toccherà navigare tra rimorsi polverosi e sciatiche ostinatissime, menzogne sottopelle e vizi feroci, amicizie insperate e cicalecci di popolo; e mentre scongiura il passato e insieme ne resta imbrigliato, mentre si gioca tutto con una mano di carte o una mossa di scacchi, lui riscoprirà e farà riscoprire la vita a chi pure «si sente morire da un pezzo».
I libri di Costanza DiQuattro sono diventati una piccola certezza. Ogni volta ci si ritrova in Sicilia, ammirandone ogni colore, ogni profumo che l'autrice riesce a racchiudere tra le pagine, come fossero un qualcosa di fresco in una di quelle giornate di scirocco che rendono secca la gola e aride le labbra!
Ibla è un paese in cui tutti si conoscono e l'arrivo di un forestiero è fonte di "curtigghio": perché Albanese ha voluto lasciare la farmacia proprio a quest'uomo? Come si sono conosciuti? Che legame c'era tra loro? E perché la vedova ha deciso di ospitarlo in casa sua?
Tra "smummuriate" e sguardi di traverso, Costanza DiQuattro ci farà scoprire il passato di Antonio Fusco, il dolore che lo ha accompagnato sin dall'infanzia, i suoi errori, le sue paure e i fallimenti che si porta appresso.
Sin dal suo arrivo a Ibla, però, pare che la vita voglia concedergli un'occasione per redimersi: la gente che comincia ad accettarlo, la vedova Albanese che lo tratta come un figlio e poi Federico, un bambino che squarcerà quella ritrosia sul passato che Fusco ha sempre avuto con tutti.
Ma si può davvero fare pace col passato? Si può cambiare vita e redimersi?
Con una scrittura elegante e delicata, Costanza DiQuattro ci accompagna, come sua consuetudine, nella vita di persone normali e vere.
Leggere i romanzi di Costanza DiQuattro è come ammirare un quadro: pennellate di colori vivaci si alternano a tinte oscure; una miscela di colori che, una volta compresa, crea la perfezione!
Costanza DiQuattro, nasce in Sicilia a Ragusa.
Laureata in Lettere moderne all’Università di Catania, dal 2008 si occupa attivamente del
Teatro Donnafugata, teatro di famiglia restituito alla fruizione del pubblico dopo anni di restauri, dando inizio a importanti collaborazioni artistiche con prestigiosi teatri nazionali e compagnie teatrali di fama. Unitamente alle stagioni di prosa, di musica classica e di teatro per bambini, si apre anche alla organizzazione di festival e mostre.
Parallelamente all’intensa attività teatrale comincia la collaborazione giornalistica con importanti testate nazionali e regionali.
Scrive per “il foglio” nella pagina cultura, su Live Sicilia, sul “gattopardo”, su “tempi moderni” e “articolo 21”.
A settembre del 2019 pubblica il suo primo romanzo “La mia casa di Montalbano” edito da Baldini&Castoldi.
A novembre dello stesso anno va in scena “Barbablu” di cui firma interamente il testo, prodotto dal Carcano di Milano, per la regia di Moni Ovadia e l’interpretazione di Mario Incudine.
Nel 2020 esce il secondo romanzo “Donnafugata” sempre per Baldini&Castoldi.
A giugno 2021 si laurea in filosofia presso la Pontificia Università Antonianum con una tesi dal titolo “Le categorie filosofiche interpretano il teatro: da quello antico a quello dell’assurdo”.
A settembre 2021 esce il terzo romanzo “Giuditta e il monsù” - Baldini&Castoldi.
A ottobre del 2021 firma il testo “Bellini, Wagner, Sinopoli: Flanerie tra genio, mito e musica” andato in scena al Teatro Massimo Bellini di Catania a chiusura del Festival Belliniano.
A settembre del 2022 esce il nuovo romanzo “Arrocco siciliano” sempre per Baldini&Castoldi.